Non è ciò che sembra

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  1. And-One
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    Bene, seguirò con molta più attenzione il personaggio che porta il mio nome ahah :o)
     
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  2. shorty6
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    In questo nuovo capitolo Momoko e Giulia andranno alla Galleria, ma prima...

    ... incontreranno un Sim che abbiamo già conosciuto. Quale è la vostra prima impressione di Jason?




    Capitolo 4

    Momoko era eccitata all’idea di visitare la Galleria d’Arte insieme a Giulia, ed era molto curiosa di poter ammirare altri quadri del pittore Anonimo. Tra una serie televisiva e l’altra le ore pomeridiane successive al lavoro trascorsero velocemente e arrivò presto l’ora del suo incontro con Giulia.




    ***

    «Siamo quasi arrivate, non ti preoccupare» annunciò Giulia ansimando, più rivolto a se stessa che a Momoko «Uff, è proprio qui dietro».



    Le due ragazze svoltarono l’angolo ed imboccarono la strada principale. Improvvisamente Momoko si fermò, mentre il suo cuore cominciò a battere più forte. Una fitta al petto. Non capiva perché stesse provando quelle emozioni.



    «Ehi, tutto a posto?» chiese Giulia fermandosi a sua volta.
    Momoko deglutì. Poco distante da loro lo Sconosciuto si stava intrattenendo con una bella ragazza. A giudicare dalle movenze, le stava facendo un Complimento sulla Personalità.



    Ma che mi succede? Perché ho reagito in quel modo? Non so chi sia lui, non so nemmeno il suo nome!
    «Sì» mormorò raschiando la gola «Cioè, no. Vedi quel ragazzo in fondo alla strada? E’ lui quello con cui mi sono scontrata ieri, lo Sconosciuto.»
    Giulia socchiuse gli occhi per poter mettere a fuoco i due ragazzi in fondo alla strada. Poi li sgranò. «Ma che, scherzi? No, no, no. Ma sai chi è quello??»



    Momoko si strinse nelle spalle, negando con la testa. «Lui è Jason Taher! Si è trasferito da Al Simhara un paio di anni fa. E’ un tipo losco, te lo dico io, scommetto che il suo Desiderio Vitalizio è Rubacuori. Devi starci alla larga.»



    Giulia si bagnò le labbra, poi riprese convinta il suo discorso, sussurrando «Ogni mattina i suoi vicini giurano di veder sgattaiolare fuori da casa sua una ragazza diversa... Non so se mi sono spiegata.»



    «Ah» replicò Momoko senza smettere di fissare lo Sconosciuto, Jason.
    «Ehi, ascoltami bene» Giulia si mise davanti a lei, impedendole di osservare i due amanti «Devi stare lontana da lui, capito? So che ha uno strano effetto sulle donne – ha il Tratto Irresistibile, ci puoi giurare – ma non ne vale la pena soffrire per uno così.»



    Momoko la fissò attentamente negli occhi. «Sì, hai ragione. Non so che mi è preso, non lo conosco nemmeno.»
    «Lo so, lo so. E’ la Jason-ite, una brutta malattia. Meglio evitarla» scherzò Giulia «Ma meno male che ci sono io a toglierti dai guai ed evitarti brutte scottature!»
    Momoko le sorrise riconoscente. «Grazie, sono felice di averti conosciuto.»
    «Oh, ti prego, no troppa dolcezza che odio i dentisti!» rise Giulia «Dai, fatti abbracciare.»



    Dopo un Abbraccio Amichevole, le due ragazze raggiunsero la Galleria d’Arte, servendosi di una strada secondaria e decisamente più lunga (per la felicità di Giulia) per non incrociare Jason.


    Quale nuovo ed affascinante Sim incontrerà Momoko alla Galleria? ;)
     
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  3. solardrëam~
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    Bellissimo capitolo! **

    Giulia mi fa sempre ridere: è veramente simpatica :'D
    Questo Jason non mi piace per niente...mi sembra il tipico dongiovanni di turno! Momoko deve seguire l'avvertimento di Giulia; non si deve fidare di lui ASSOLUTAMENTE!
    Ah si! Speriamo incontri il famigerato "Anonimo" nel prossimo capitolo (:
     
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  4. And-One
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    Vedremo se Jason saprà fare altro... xD
     
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    Anche a me questo Jason non convince poi tanto, mi fiderei dei consigli di Giulia.

    Adesso però sono curiosa di vedere qualcosa su questa mostra, e soprattutto avere qualche indizio in più su chi possa essere questo Anonimo artista...
     
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  6. shorty6
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    Bene, abbiamo lasciato la nostra Momoko alla Galleria d'arte, vediamo cosa succede ;)


    Capitolo 5

    La Galleria d'Arte pullulava di Sim che, come Momoko e Giulia, erano interessati a partecipare a quella mostra sugli incantevoli quadri dell'artista Anonimo. Un vociare continuo accompagnò le due ragazze nella sala principale, le cui pareti bordeaux erano adornate con dipinti in bianco e nero di bellissime donne.



    «Wow!» esclamò Momoko soffermandosi ad osservare il ritratto di una giovane donna pensierosa firmato Anonimo «E’ bellissimo questo quadro... ti trasmette proprio il dolore dell’artista. Dev’essere un uomo che ha sofferto molto.»



    Giulia annuì sorridendo. «E sappi che questo è un punto a mio favore per la nostra scommessa! Andrea ha una storia decisamente tragica alla spalle, che potrebbe aver contribuito alla sua vena artistica. Praticamente-»



    «Signore,» la interruppe una voce calda e profonda alle loro spalle «sbaglio o ho sentito pronunciare il mio nome?»



    Giulia si girò di scatto, costruendosi sul volto uno dei suoi migliori sorrisi. «Andrea, che piacere vederti!» esclamò con voce fin troppo vellutata.
    «Il piacere è tutto mio, Giulia.» Un giovane uomo dai lineamenti dolci e i capelli biondi raccolse la piccola mano di Giulia e la baciò delicatamente, poi si rivolse a Momoko. Gli occhi azzurri guizzavano da una parte all’altra del suo volto, pronti a squadrarlo nel minimo dettaglio. «Che scortese, non mi sono nemmeno presentato alla tua amica...?»
    «Momoko!» rispose per lei Giulia «E’ nuova in città ed ha il Tratto Artistico, per questo l’ho portata a vedere la mostra.»
    «Ma dai, mi fa piacere! Anche io sono Artistico» esclamò Andrea «L’ho ereditato da mia madre, era una scrittrice.»



    «Oh...» mormorò timidamente Momoko. Avrebbe voluto dire qualcosa in più, ma proprio non le uscivano le parole di bocca; la gola era impastata e le mani cominciavano a sudare. Il suo Tratto Timida stava prendendo il sopravvento.
    «Giulia, perché non mi presenti alla tua amica Momoko?» chiese gentilmente Andrea notando l’imbarazzo della ragazza.



    Il viso annoiato di Giulia si illuminò all’istante, complice il suo Tratto Primadonna «Momoko,» squillò, felice di poter nuovamente essere al centro dell’attenzione «come avrai già capito, lui è il ragazzo di cui ti parlavo ieri, Andrea. La sua famiglia è una delle più ricche in città e vive qui da diverse generazioni, pensa che il suo bis-bis-bis-eccetera nonno è stato uno dei fondatori di Twinbrook. Quindi, se girovagando per le strade dovessi mai notare una mega villa milionaria... sappi che è casa sua. E, detto fra noi,» bisbigliò avvicinandosi a Momoko «Andrea è diventato ancora più ricco e famoso da quando ha cominciato a vendere le sue opere firmate Anonimo.»



    «Giulia, sono qui a pochi centimetri da te!» intervenne Andrea scrollando la testa divertito «Riesco a sentirti perfettamente.»
    Gli occhi di Giulia si chiusero a fessura. «Stai forse dicendo che non sei tu Anonimo?» sbottò incrociando le braccia ed alzando il mento.
    «Giulia cara,» le rispose con voce calda, abbozzando un sorriso verso lo sguardo glaciale di lei «se l’artista usa la firma Anonimo non credi che sia perché non vuole rivelare la sua identità?»
    La ragazza replicò alzando maggiormente il mento e piegando gli angoli della bocca verso il basso.
    «Quindi è inutile, mia cara, che ogni volta ti inventi una scusa diversa per farmi parlare» continuò Andrea dolcemente, mentre i suoi grandi occhi misteriosi danzavano da una parte all’altra del suo volto «Come ti ho già detto, non smentirò né confermerò mai le voci che corrono in città.»
    Ammiccò giocosamente, divertito dall'espressione imbronciata di Giulia, che caratterizzava il suo Tratto Nevrotica.



    Momoko rimase in silenzio ad osservare i numerosi scambi di battute dei due amici. Scherzavano sul loro passato, si prendevano in giro a vicenda, ridevano delle loro figuracce.
    Mentre i due ragazzi discutevano animatamente, d'improvviso un’idea balenò nella mente di Momoko.
     
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  7. And-One
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    Chissà quale sarà l'idea della protagonista. Davvero ben fatta la galleria d'arte :)
     
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  8. shorty6
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    CITAZIONE (And-One @ 11/5/2015, 22:31) 
    Chissà quale sarà l'idea della protagonista. Davvero ben fatta la galleria d'arte :)

    Grazie Andrea per lasciare sempre un commento :) Mi fa piacere.
    Comunque la galleria era già preesistente, io mi sono limitata ad inserire i quadri :gap:
     
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  9. And-One
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    CITAZIONE (shorty6 @ 12/5/2015, 11:52) 
    CITAZIONE (And-One @ 11/5/2015, 22:31) 
    Chissà quale sarà l'idea della protagonista. Davvero ben fatta la galleria d'arte :)

    Grazie Andrea per lasciare sempre un commento :) Mi fa piacere.
    Comunque la galleria era già preesistente, io mi sono limitata ad inserire i quadri :gap:

    Prego :) ah,non lo sapevo xD almeno hai scelto una bella ambientazione!
     
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  10. shorty6
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    Capitolo 6

    Quando Momoko e Giulia uscirono dalla Galleria d'Arte l’aria tiepida del pomeriggio aveva lasciato spazio al vento pungente della sera. Le due ragazze si avviarono a passo svelto verso casa, stringendosi nei loro cappotti di lana. Momoko teneva lo sguardo basso, puntato sulle punte delle scarpe, alzandolo di tanto in tanto per attraversare la strada. Stranamente Giulia rimaneva in silenzio, gli occhi fissi su un punto indefinito davanti a lei.
    «Bene, siamo arrivate» annunciò Giulia quando raggiunsero il vialetto che conduceva alle loro abitazioni. Le diede un Abbraccio Amichevole.



    «Grazie per la bella uscita» disse Momoko con flebile voce «Mi sono divertita.»
    Giulia si staccò da quell'abbraccio mostrando una faccia sorpresa, mentre un grande sorriso si faceva strada sul suo volto. «Ma non hai mai parlato... avevo paura ti fossi annoiata, o non ti piacesse la compagnia di Andrea, mi sentivo in colpa» confessò.
    «No, è solo che sono Timida... e Solitaria anche» mormorò Momoko abbassando la testa e spostando dietro l’orecchio una ciocca di capelli.
    «Già, immaginavo avessi quei tratti» annuì Giulia abbassando a sua volta lo sguardo per cercare gli occhi di Momoko «Ma come mai li hai sviluppati?»
    Una fitta al cuore. Una lacrima che cercava di farsi strada tra il viso, ma che venne immediatamente catturata dalla mano.
    «Beh... veramente è una lunga storia» la liquidò in fretta Momoko.
    Faceva ancora troppo male, non ne voleva parlare.
    Sollevò leggermente lo sguardo ed incrociò gli occhi bisognosi di spiegazioni di Giulia.



    «A me piacciono le storie lunghe» sorrise infine Giulia «Quando ti sentirai pronta me ne parlerai.» Attraversò la strada senza attendere una risposta.
    Momoko la osservò impassibile per qualche secondo, poi entrò velocemente in casa. Da diverse ore fremeva dalla voglia di mettere in atto il suo piccolo piano. Le conversazioni animate ed amichevoli di Giulia ed Andrea l’avevano ispirata.
    «E ora,» esclamò fermamente al suo riflesso «a noi due.»



    Si avvinò allo specchio con aria di sfida, ma l’entusiasmo passò in fretta.
    «Dunque... vediamo... eccooo... pra-ti-ca-men-te...»
    Momoko sbuffò sconsolata. Era più difficile di quanto pensasse. La sua voce suonava gracchiante e intimorita, mentre le sue movenze risultavano lente ed impacciate.



    Stava quasi per rinunciarvi quando il suo Tratto Ambiziosa, in fondo alla sua Simologia, intervenne e prese in mano la situazione. Devo riuscirci, si incoraggiò, stringendo i pugni.
    Momoko era intenzionata ad imparare l’Abilità Carisma, che l’avrebbe spronata a diventare una Sim di Mondo, come Giulia ed Andrea. Questo le avrebbe permesso di interagire in modo più Appropriato con gli altri Sim e migliorare la Relazione con il Capo ed i Colleghi. Non poteva permettere che i suoi Tratti Solitaria e Timida prendessero il sopravvento sulla sua vita, aveva già sofferto abbastanza.
    Momoko si Esercitò nei Discorsi per tutta la notte, quando, improvvisamente e con stupore, si accorse della sua voce più sciolta, seguita da movenze dolci ed accoglienti.



    Aveva combattuto per diverse ore contro i suoi Tratti, i Tratti che altri Sim le aveva imposto. E, alla fine, aveva vinto.
    La mattina arrivò presto ma, contrariamente alle aspettative, Momoko non si sentiva stanca. Anzi, era a dir poco elettrizzata di provare il suo nuovo Modo di Salutare.
    Sì incamminò rapidamente verso il lavoro, mentre il vento autunnale spingeva ai lati delle strade le foglie morte.



    Fuori dall’edificio numerosi dipendenti della Compagnia si scambiavano opinioni o discutevano pacatamente sorseggiando un caffè. Tra loro Momoko riconobbe il Capo Dipartimento, il signor Sabatelli, un uomo corpulento di mezza età. Non possedendo il Tratto Coraggiosa, Momoko decise di non sperimentare su di lui l’efficacia della sua Abilità Carisma, sviluppata appena al Livello 1.
    La fortuna fu dalla sua parte. Poco distante stava smontando dal taxi un’altra Archivista, una giovane donna dai capelli rossi e gli occhiali dalla montatura spessa. Momoko dovette raccogliere tutte le sue forze per avvicinarsi a lei e presentarsi. «Ciao, sono Momoko» la salutò in Modo Divertente «Non so se ti sei accorta di me i giorni scorsi, ma anche io, come te, sono un’Archivista...»
    Le parole si spensero sulle sue labbra, ma era già un’inizio.



    «Certo che mi sono accorta di te!» replicò la giovane donna sorridendo, visibilmente felice di fare la sua conoscenza «Io mi chiamo Lisa. Lavoro qui anche io da poco tempo, ma spero di essere presto promossa. Sai, il mio Desiderio Vitalizio è diventare un Broker Famoso. Sono molto Ambiziosa, lo ammetto!»



    Le due ragazze chiacchierarono per qualche minuto Imparando a Conoscersi, poi entrarono nell’edificio per iniziare la giornata lavorativa.
    Quel giorno a Momoko era stato affidato il compito di sistemare il vecchio archivio all’ultimo piano. In particolare, si doveva occupare della ricognizione di materiali non classificati. Davanti a lei decine di fascicoli attendevano pazientemente di essere archiviati. Momoko fece un gran respirò e cominciò a Lavorare Sodo.



    Un paio di ore dopo, mentre terminava la sistemazione della prima catasta di materiale, una voce familiare esclamò alla sue spalle «Eccoti qui!»
    Momoko si girò con aria interrogativa. A pochi passi da lei si trovava Lisa. La ragazza si sistemò gli occhiali che erano scesi sulla punta del naso.
    «Momoko,» riprese Lisa «poco fa il Capo Dipartimento, il signor Sabatelli, ha chiamato il nostro reparto perché ti cercava.»
    Momoko ebbe un sussulto, ma cercò di mascherarlo con un sorriso impacciato. Le sue mani cominciarono a sudare.
    «Ecco, non vorrei spaventarti...» continuò Lisa portandosi una mano dietro la testa «ma ha detto che è una cosa urgente, ti conviene andare subito nel suo ufficio»



    Momoko cercò di mostrarsi il più rilassata possibile, ma quando aprì la bocca ne fuoriuscì una risata nervosa.
    Perché il Capo Dipartimento mi vuole parlare?

     
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  11. And-One
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    Cambiare carattere non sarà semplicissimo...magari il capo vorrà conoscere la nuova dipendente :)
     
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    Brava Momoko! Allena il carisma e lavora sodo, farai strada! :mfdoof:

    E visto che hai interrotto il capitolo sul più bello, adesso sono ancora più curiosa di sapere come continua ;)
     
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  13. shorty6
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    Andiamo avanti con la storia e scopriamo perchè il capo ha convocato Momoko :)


    Capitolo 7

    Momoko attese impazientemente fuori dall’ufficio del Capo Dipartimento fino a quando un «Avanti» tuonò dall’interno. Momoko aprì impacciata la porta di legno bianca ed entrò nella stanza. L’ufficio del signor Sabatelli era piuttosto piccolo e minimalista, con qualche inserto di design. Appeso ad un muro, Momoko riconobbe un quadro di Anonimo. Questo pittore deve proprio aver spopolato, pensò alzando le sopracciglia. Si formò un sorriso sul suo volto al pensiero che Anonimo potesse essere Andrea, un ragazzo così misterioso e - forse per questo - così affascinante.
    In un angolo della stanza, il signor Sabatelli stava redigendo un protocollo al computer, mostrando un’aria decisamente concentrata.
    «Buongiorno, signore» lo salutò Momoko cercando un tono di voce convincente. Si fermò a pochi passi dalla scrivania, intrecciando le mani tremanti.



    «Sì, buongiorno signorina» rispose distrattamente l’uomo «Solo un secondo e sono subito da lei. Intanto si accomodi.»
    Momoko si avvicinò meccanicamente ad una poltroncina di fronte alla scrivania e si sedette. Il cuore le batteva all’impazzata e quella situazione la stava decisamente mettendo a disagio. Fremeva dal desiderio di sapere cosa le dovesse dire il Capo di così urgente, ma al tempo stesso preferiva non saperlo.
    Il Capo Dipartimento terminò la stesura della sua relazione. Il cuore di Momoko mancò un battito.



    «Mi lasci solo ancora qualche secondo...» mormorò il signor Sabatelli mentre rileggeva quanto scritto.
    Momoko si limitò ad un lieve assenso. Il tempo sembrava interminabile. Il silenzio era colmato solamente dal ticchettio di un orologio da parete, che cominciava ad innervosire ulteriormente Momoko.
    «Dunque,» disse il signor Sabatelli qualche minuto dopo, portandosi una mano al mento «ho qui davanti la sua Simologia, signorina.... Kimura. Ho letto i suoi Tratti» alzò rapidamente lo sguardo in direzione di Momoko per osservare se lo stesse ascoltando «e devo dire che ero particolarmente sorpreso che lei cercasse lavoro presso la nostra Compagnia, appunto alla luce dei suoi Tratti.» Il signor Sabatelli pose molta enfasi su quest’ultima parola. Momoko aggrottò la fronte.
    «Scusi, che intende dire?» chiese la ragazza, passandosi le mani sudate sopra i pantaloni. Aveva la sensazione che la conversazione stesse prendendo una brutta piega e che il motivo della convocazione fosse tutt’altro che promettente.




    Il Capo sospirò. «Intendo dire che generalmente i Tratti consigliati per questa Carriera sono Carismatico, Amichevole e così via. Tratti che a lei di certo non appartengono». Ancora quell’enfasi.
    Momoko si morse un labbro, abbassando lo sguardo. Mi vuoi licenziare? Avrebbe voluto porre quella domanda ad alta voce, ma non aveva il Coraggio. No, non posso permetterglielo.
    «Signor Sabatelli,» esclamò Momoko con tono fermo e deciso «non posso cambiare i miei Tratti. Ma posso comunque cercare di migliorarmi... Io sono Ambiziosa e anche Stakanovista, questo l’ha letto nella mia Simologia? Non deve guardare solo ai miei Tratti “negativi”, io posso-»



    «Lo so!» esclamò il Capo Dipartimento con aria divertita «Lo so benissimo.»
    «Ecco, lo sa, appunto... aspetti, come lo sa? Che vuol dire?» farfugliò confusa Momoko.
    «Signorina,» disse il Capo aprendo le braccia «l’ho chiamata qui oggi perché l’ho vista interagire con una sua Collega questa mattina, fuori dall’edificio. E mai me lo sarei aspettato da una giovane donna con i suoi Tratti. Vede, io ho l’Abilità Carisma piuttosto sviluppata e so riconoscere qualcuno che è alla prime armi.»



    «Oh...» mormorò Momoko abbassando nuovamente la testa.
    «Ma essere alla prime armi è positivo» la rincuorò con voce paterna «significa che quell’abilità l’ha acquisita, e col tempo potrà migliorarla. Per me è questo quello che conta: impegnarsi e dare il massimo. E lei ci sta riuscendo, signorina Kimura.»
    Momoko alzò leggermente la testa, quel tanto che le bastasse per incrociare lo sguardo sereno del Capo Dipartimento. Momoko inclinò la testa e socchiuse leggermente gli occhi, come se questo le permettesse di comprendere meglio quello che il Capo le stava dicendo.
    «Lei è una Stakanovista,» continuò il signor Sabatelli notando la sua espressione confusa «so che può fare molto e dare molto a questa Compagnia. Aldilà dei suoi Tratti. »
    Momoko alzò totalmente lo sguardo sorridente; era la prima volta che qualcuno credeva in lei, dopo la morte della zia Fumiko. Il Capo rispose al suo sorriso sincero.
    «Signorina,» proferì il signor Sabatelli «la promuovo ad Impiegato Comune.»
    Una scarica di adrenalina percorse il corpo di Momoko.



    ***

    «Una promozione?!» strillò Giulia mentre sguardi indiscreti si puntarono su di loro «Ma è una notizia fantastica!»
    «Sssh, parla piano» bisbigliò Momoko «Siamo in luogo pubblico.» Alzò la mano in segno di scuse verso gli altri clienti del ristorante dove si erano recate per la pausa pranzo.



    «Ascolta, ascolta! Senti qua che idea mi è venuta» gli occhi di Giulia brillavano come quelli di una Sim bambina.
    «Sì, dimmi» la incalzò Momoko.
    «Dunque... hai ricevuta una Gratifica, no?» attese impazientemente che Momoko annuisse «Ecco, è fantastico! Ma non lo capisci? Con quei soldi ho deciso di farti un regalo! Non è geniale?»
    Momoko corrucciò la fronte. «Aspetta, credo di essermi persa qualcosa... Vuoi farmi un regalo usando i miei soldi?»
    «Ehi ehi, piano: i soldi della tua Gratifica, ho detto» la corresse Giulia, alzando l’indice.



    Momoko aggrottò maggiormente la fronte, ma decise di non replicare. Era meglio non svegliare il Tratto Nevrotico di Giulia. La ragazza sembrava comunque troppo concentrata sui suoi pensieri per notare le espressioni di Momoko.
    «Uh, ho deciso!» esclamò elettrizzata dopo qualche minuto di silenzio, facendo sussultare Momoko «Ristrutturerò quella topaia in cui vivi! Sìsì: ridipingo i muri, cambio le piastrelle, cambio i mobili... cambio tutto!»
    Momoko sgranò gli occhi. Fece per replicare, ma proprio in quell’istante la cameriera consegnò al loro tavolo gli ordini. Giulia cominciò subito a trangugiare i suoi Maccheroni e Formaggio.
    «Ma perché quella faccia?» domandò stizzita qualche boccone dopo «Guarda che io sono All’Avanguardia!»
    Momoko si grattò la testa. «Beh, ma sinceramente ho Imparato a Conoscerti e, come dire, credo che tu abbia giusto un pochettino di Tratto Folle.» Le propose un sorriso incerto, sbattendo le palpebre.



    «Chi, io?» replicò stupita Giulia «Beh ma guarda che non mi pare si noti... quindi non dirlo a nessuno. Comunque, se proprio lo vuoi sapere, io sono anche una Perfezionista» proferì con voce orgogliosa, alzando il mento «Vedrai, andrà tuuutto bene. Fidati di me.»
    Momoko trattenne il fiato per un lungo periodo. E’ proprio questo il problema...


    Che ne pensate del "regalino" di Giulia? :D
     
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    Che ne pensate del "regalino" di Giulia? :D

    Mi sto già immaginando le pareti gialle a pois blu... scherzo, sono sicura che riarrederà la casa benissimo :P

    Comunque, alla fine il capo voleva promuoverla! Evvai, così si fa! :D
     
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    Almeno il capo ha capito le potenzialità della sua dipendente...da Giulia invece si ci può aspettare di tutto :lighten:
     
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