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.Ciao a tutti! Probabilmente vi starete chiedendo che mi sia mai saltato in mente per aprire una discussione con un titolo così, o sbaglio?
Sappiate che di recente ho iniziato a scrivere un po' di short stories in inglese con The Sims e sto tentando di partecipare a una competizione mensile che si chiama Monthly Simlit Short Story Challenge, e sappiate anche che ho deciso di sfruttare queste short stories per scrivere delle brevi storie a corollario delle avventure dei poveri Miller. Ho intenzione di scrivere brevi storie dal punto di vista di personaggi diversi dagli eredi della Legacy e di raccontare varie vicende che ho in testa ma che sono successe al di fuori della storia principale, vediamo se ci riuscirò davvero oppure no... E, ovviamente, mentre ci sono ho deciso di pubblicare le stesse storie anche qui, in italiano.
Per chi non seguisse la mia legacy, sappiate che mi riferisco alla Legacy Miller pubblicata qui, e che leggendo queste storielle potreste incappare in spoiler sulla storia principale. D'altro canto, queste storie sono pensate per poter essere seguite anche da chi non conosce affatto i Miller, quindi possono essere lette senza necessità di conoscenze pregresse sulla storia.
La prima storiella di questo tipo che ho scritto mi ha divertito parecchio. È ambientata in corrispondenza dell'inizio della prima generazione della Legacy, e segue un punto di vista del tutto inedito
Il tema della MSSSC di febbraio era la parola persuadere, e la storiella che ne è scaturita è...
Piano di Fuga
Era di nuovo mattina, e come al solito loro stavano per tornare.
- Sei in ritardo, che cosa è successo? -
- È colpa di quelli che gli umani chiamano mezzi di trasporto pubblico, sono così inefficienti! Di certo questa è l'ultima volta che non prendo il teletrasporto... E non sopporto più questo travestimento, inizia a darmi il prurito! -
Dalla stanza accanto, li stavo ad ascoltare attentamente mentre si apprestavano ad entrare.
Per tutte le palle di pelo, non potevano arrivare un po' più tardi? Stavo per trovare finalmente una via d'uscita, se solo...
- Ehi, dov'è andato? -
- Grrrrrrr! -
- Oh, è saltato sul frigorifero. Di nuovo. -
- Ancora non capisco come faccia a fuggire così spesso dalla sua gabbia, che il lucchetto sia difettoso? -
- Rimettetelo nella sua gabbia e basta, siamo già sufficientemente in ritardo. -
Non ho neanche tentano di protestare, a quel punto sapevo che era inutile. La mia possibilità per oggi era andata, non potevo far altro che fare un altro piano per domani...
- I dati parlano chiaro, stiamo solo sprecando tempo ed energia con questo progetto. Le onde cerebrali feline non sono abbastanza complesse, non c'è modo per sfruttarle per reperire informazioni sugli umani con cui vivono. -
- Sono totalmente d'accordo, dovremo segnalarlo nel prossimo report periodico. -
La mia vita è così noiosa e stressante qui. Sono uscito da qui solo una volta, quand'ero ancora un cucciolo, ma me lo ricordo ancora come se fosse stato ieri, miao!
- Ciao! Sei davvero un gattino adorabile, sai? Ti senti poco bene? -
- Mhhhh... -
Ricordo che mi sentivo spaesato, tutto era nuovo e terrificante per me. Ma lei era molto diversa da quei tizi del laboratorio, non cambiava mai il suo aspetto né parlava tutto il tempo di onde cerebrali. Per di più, era così buona e gentile con me...
- Non preoccuparti, tesoro! Tornerai in piena forma in un batter d'occhio! -
In questi anni le ho provate tutte per fuggire da questo laboratorio per conto mio, ma è stato tutto inutile.
Per farla breve, ho realizzato che la mia unica possibilità è quella di persuadere loro a portarmi fuori da qui. E qui in giro per il laboratorio ho già adocchiato un sacco di cose dagli odori buffi che di certo mi aiuteranno ad ingannarli, miao!
Il mattino successivo...
- Cos'è successo al felino? La sua temperatura sta chiaramente superando i limiti normali! -
- Sospetto che possa essersi ammalato. -
- Ma che facciamo ora? Il nostro responsabile verrà per ispezionare il nostro lavoro stasera! -
- Beh... -
- Miao, cough cough... -
"Sono così malato e debole, per favore aiutatemi! In quel momento più che mai, avevo bisogno di convincerli che fossi mortalmente malato e bisognoso del loro aiuto.
- Beh, suppongo che dovremo portarlo dal veterinario. -
Mentre loro cambiavano il loro aspetto prima di uscire e io continuavo a tossicchiare come un felino moribondo, dentro di me stavo esultando come raramente ho avuto ragione di fare in tutti questi anni. Era la mia occasione, e non avevo nessuna intenzione di sprecarla, miao!
- Povero gattino, che ti è successo? Sembra un'intossicazione alimentare, per caso sapete che possa aver mangiato? -
- È un gatto piuttosto, ehm..., curioso, potrebbe aver ingerito qualsiasi cosa. -
- Capisco... -
Ero così felice di vedere di nuovo quella veterinaria! Ed ero anche certo che lei avesse già intuito che qualcosa non andava con i miei padroni, se solo fossi riuscito a convincerla ad aiutarmi...
Ci è voluto un po' prima che mi rimettesse in sesto, ma nel momento stesso in cui mi sono sentito un po' più in forze le sono saltato in braccio e l'ho guardata con lo sguardo più dolce e tenero di cui fossi capace.
Posso restare con te? Per favore, per favoooore! Sarò un bravo gatto, promesso!
Volevo persuaderla ad aiutarmi, e questo era il meglio che potessi fare. Su, che ci voleva, la porta era già aperta, sarebbe stato così facile scappare via!
Lei guardò me, e poi i miei padroni. Esitò per un istante, allentando un po' la presa su di me, e un attimo dopo ero sparito.
Ho corso, corso e corso come penso di non aver mai fatto prima. Mi stavo ancora riprendendo dall'intossicazione alimentare autoinflitta e potevo ancora sentire i miei padroni urlare alla veterinaria gentile ma, sopra a tutto il resto, mi sentivo così euforico! Potevo andare ovunque, ero libero!
Non ho mai più visto i miei vecchi padroni, probabilmente non gli importava poi granché di me. Fu invece la veterinaria gentile a passare giorni interi a cercarmi. Alla fine mi trovò al porto, dove mi stavo nascondendo mentre pianificavo il mio futuro da gatto libero.
- Oh, poverino, sarai mezzo congelato! E sarai anche affamato, non è così? Non preoccuparti, puoi venire con me! -
Ormai ero diventato un po' diffidente delle persone, ma aveva ragione, avevo bisogno d'aiuto. E, tra tutti, forse almeno di lei potevo fidarmi...
- Oh, quindi ti piacciono i nacho? Aspetta un attimo, pensandoci... In effetti potrebbe essere proprio un bel nome per te, Nacho! -
- Miao? -
- Mi dispiace così tanto che non possa tenerti io, sei un gattone così buono... Ma conosco una persona, è molto buono e intelligente, sono sicura che piacerà anche a te! -
All'inizio ero un po' scettico di questo strano tizio, ma lei aveva di nuovo ragione.
E questa è la storia di come io, Nacho il gatto, finalmente trovai una casa e una famiglia. Devo molto a questi umani, e di certo non me ne dimenticherò facilmente, miao!
Edited by §HermioneSims§ - 27/7/2022, 21:10
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Anche questo mese ho una storiella breve con protagonisti dei personaggi della famiglia Miller. Questa volta il tema per la challenge era "pesci d'aprile, facciate e farse". Dopo averci ragionato un po', ho deciso di incentrare il capitolo su Fabio, un personaggio secondario della terza generazione della Legacy Miller su cui ho lasciato parecchie cose non dette...
Il titolo di questa storiella è:
Doppie Facce
Mi chiamo Fabio, mi ero appena laureato in ingegneria robotica, e stavo disperatamente cercando di ottenere una posizione da dottorando all'università locale.
Quella mattina avevo un altro colloquio, quella volta con il professor Jones. Ho presentato il mio progetto chiaramente e con convinzione, ci avevo lavorato così a lungo, ma potevo già leggere la risposta che avrei ricevuto dalla sua espressione.
- Il suo progetto è ammirevole, ma mi duole comunicarle che il suo profilo non corrisponde a quanto cerchiamo. -
Mentre raccoglievo le mie cose per poi andarmene, in disappunto per la risposta ricevuta, ho incrociato alcuni dei collaboratori del professore, che hanno solo rincarato la dose dicendomi:
- Questa è un'università prestigiosa, pensavi davvero che avrebbero preso un alieno? -
Purtroppo, non posso neppure dire che quella fosse la prima volta che me lo sentivo dire. Così cercai di restare impassibile, mentre lasciavo l'edificio per tornare a casa dalla mia famiglia.
- Mi spiace così tanto, hai lavorato tantissimo a quel progetto! -
- Sono sicura che la prossima volta andrà meglio, non arrenderti! -
Di certo arrendermi non era tra i miei piani, continuare a studiare robotica era troppo importante per me. Così iniziai a prepararmi per l'ennesimo colloquio, pronto a dare il mio meglio.
Ormai mi sembrava di non avere più nulla da perdere, ero pronto a tutto pur di ottenere quel posto. I reclutatori odiavano gli alieni come me? Non mi importava se usare un travestimento da umano non fosse più legale da un pezzo, ormai ero pure pronto a mostrargli la farsa che tanto sembravano volere pur di ottenere quel che pensavo di meritarmi.
Inutile a dirsi, l'esito del colloquio fu l'esatto opposto del precedente, e mi fu subito proposta la posizione che cercavo.
Ho studiato e lavorato più duramente che mai per riuscire ad ottenere il mio dottorato, ma non potevo ancora dirmi soddisfatto di me.
Mi mancava poter essere semplicemente il me stesso alieno, ed ero frustrato e infuriato dal dover indossare quella faccia da umano per veder riconosciuti i miei meriti. Era tutta una farsa, una facciata, e non volevo più vivere in quella bugia.
Fu allora che venni a conoscenza del gruppo di alieni che era tornato a vivere su Sixam, li chiamavano "i pirati". Ci eravamo trasferiti sulla terra decenni prima perché il nostro pianeta natale stava lentamente morendo, ma loro avevano deciso di infrangere le regole e tornarci per studiare la vecchia tecnologia di Sixam.
Molti li additavano come reietti, stupidi idealisti senza speranza. Nonostante ciò, più passava il tempo più pensavo che avrei potuto sentirmi finalmente realizzato con loro, mettendo giù quella maschera che non sopportavo più indosso, che continuando a lavorare in quell'università.
Così li contattai, e gli chiesi di portarmi con loro su Sixam.
- Benvenuto su Sixam! Vieni, ti faccio vedere un po' in giro: di qua c'è... -
Molti, quando seppero quello che avevo deciso di fare, pensarono che fosse un pesce d'aprile, o uno scherzo di cattivo gusto. Ma era stata la mia scelta e, nonostante le difficoltà della vita in quel bunker su Sixam, non ho mai rimpianto la decisione che avevo preso.
Edited by §HermioneSims§ - 25/4/2022, 09:29. -
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Eccomi! Finalmente ho recuperato anche queste storielle 
Ma povero Nacho
!
All'inizio non ha avuto una bella vita!
Per fortuna poi ha recuperato con i Miller
Mi dispiace anche per Fabio (anche se a dire il verità non me lo ricordo bene), ma sono contenta che anche lui, alla fine, abbia trovato la sua strada
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Ciao di nuovo a tutti! Oggi fa relativamente fresco, e ho proprio voglia di tradurre il capitoletto con cui ho partecipato alla sfida MSSSC questo mese. Questa volta la sfida si incentra sullo scrivere in forma di diario qualsiasi storia volessimo, quindi come potevo non approfittarne per parlare un altro po' dei poveri Miller?
Il capitolo è la continuazione del precedente, e stavolta il protagonista è nientepopodimeno di quel piantagrane di Orion, tornato in auge dritto dritto dalla generazione 3 della Legacy! Il limite di 600 parole mi sta davvero stretto, ma è stato lo stesso molto divertente cimentarsi con questa gara.
Il capitoletto in questione si intitola:
Diario dei giorni su Sixam
Anno 5, giorno 453
Mio caro diario, fa ancora così strano scriverlo! Era mio fratello quello che scriveva sempre sul suo diario, mica io, ma ho proprio bisogno di sfogarmi un po'.
Non è che non mi piaccia il mio lavoro, anzi sono convinto che sia importante cercare di recuperare tutta quell'incredibile vecchia tecnologia di Sixam. Eppure, questo posto mi sta facendo impazzire!
Immagina di vivere in un bunker sotterraneo di quattro stanze, affollato da altri sei se non dieci persone, e di restare bloccato al chiuso per settimane intere a causa delle frequenti bufere di neve che ci sono all'esterno, anno dopo anno.
Non è sorprendente che finiamo sempre tutti per concentrarci per fin troppe ore sul nostro lavoro. Ora sto lavorando su un macchinario chiamato "ricompositore di materia" che, come il nome suggerisce, è in grado di ricombinare gli atomi della materia in nuovi oggetti.
Finalmente mi sembra di coglierne le basi, dopo settimane di tentativi ed errori. Le istruzioni di tutti questi macchinari sono scritti in un'oscura antica lingua sixamese, il che ci obbliga a procedere con questo ritmo lento e frustrante. Ma è inevitabile, la decodifica del sixamese antico è semplicemente fuori dalla nostra portata.-------------------------------------------------------------------
Year 5, day 472
In questi giorni il morale alla base è piuttosto basso, ma il premio per la persona più imbronciata la vince l'ultimo arrivato, Fabio.
A differenza di noialtri, lui ha studiato sul serio prima di venire qui. E non teme neppure le sfide, visto che ha deciso di iniziare a lavorare proprio sull'impossibile progetto di decodifica del sixamese antico.
Non che io me la stia passando tanto meglio, il ricompositore di materia ha iniziato a ribellarsi contro di me.
Beh, ormai penso di sapere quando sia arrivata l'ora di una pausa, e penso che pure Fabio ne abbia bisogno.
Considerando l'ennesima tempesta di neve che ci impediva di uscire, ci restava poco da fare se non giocare ai videogiochi.
-Stiamo solo perdendo tempo, sai?-, continuava a ripetermi. Chiaramente, il non riuscire a completare il suo lavoro è ciò che lo sta mandando fuori di testa in questo manicomio.
Ed è anche sorprendentemente bravo con i videogiochi. Ammetto che potrei aver dovuto barare un po', per riuscire a vincere.
-Sei proprio un'idiota, sai Orion?- continuava a dirmi, sorridendo. Nonostante ciò, oggi abbiamo deciso di unire le forze e lavorare insieme.
Quest'informazione non deve uscire da questo diario, ma credo che sia proprio un tipo a posto, in un certo qual senso mi piace.-----------------------------------------------------
Anno 6, giorno 10
Lavorando insieme siamo procedendo molto più spediti con i progetti di entrambi, e oggi finalmente sono riuscito a produrre un primo oggetto con quello stramaledetto ricompositore di materia! Senza neanche pensarci troppo, l'ho subito dato a Fabio.
Lì per lì sembrava impressionato, ma poi ha iniziato a punzecchiarmi dicendo: -Mi stai dando un toroide con un raggio molto stretto, o questo è un anello?-
Non mi aspettavo affatto quella domanda, quella è stata probabilmente la prima volta in cui mi ha visto restare senza parole. Nonostante ciò, un bagliore rosa molto eloquente gli fece capire comunque cosa mi stesse passando per la testa.
A quel punto nessuno dei due aveva più nulla da dire, e ci siamo semplicemente scambiati il nostro primo bacio.
Ci stavamo già punzecchiando da un po', ma stamattina non mi aspettavo certo questo epilogo. Non che mi lamenti, per inciso.-----------------------------------------------------
14/06/2127 (calendario terrestre)
Oggi ci trasferiamo nella nostra nuova casa, e ho trovato questo vecchio diario in fondo a uno degli scatoloni per il trasloco. Sono successe così tante cose dopo quell'ultima annotazione, ma francamente ho di meglio da fare che mettermi a scriverle tutte.
Sappi solo che ce la stiamo spassando alla grande e che possiamo finalmente dimenticarci di quel bunker in miniatura su Sixam. Detto questo, auf wiedersehen mio caro diario, a mai più rivederci!. -
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Prima di tornare alla generazione 9, volevo chiudere questa parentesi sui vecchi personaggi con un bel capitolone che chiudesse l'arco narrativo, e perché no anche facendomi divertire un po'.
Il capitolo di oggi si intitola:
Decodifica
Dal diario di Orion
La vita nella nuova casa era pure meglio di quanto mi aspettassi, pure la vista da quassù è fantastica! E sospetto che pure la mia famiglia pensi lo stesso, perché Leo e Aster hanno preso l'abitudine di venire qui abbastanza spesso, portando tutti i loro figli a giocare nel nostro giardino e tutto il resto.
Non direi che non mi piacciono i miei nipoti, neppure quando invadono casa nostra tutti insieme in questo modo. Quello che intendo dire è che non invidio proprio i miei fratelli, preferisco di gran lunga essere lo zio divertente, e lo stesso vale per Fabio.
E pure i bambini sembrano apprezzare i loro zii divertenti, altrimenti probabilmente non ci farebbero domande come:
Luke: Zio, ma quindi usavate fucili laser su Sixam?
Orion: Certo che sì! Altrimenti come pensi che avremmo potuto sbarazzarci di certe bestiacce che...
Luke: Che figo! Ce lo puoi raccontare, per favooore!
Orion: Ovvio che sì! È iniziato tutto quando...
Leo: Ehy, aspetta un attimo!
Leo: Pensi davvero che sia una buona idea raccontarglielo? Nel senso, non...
I miei fratelli però, soprattutto Leo, sembrano sempre così preoccupati delle storie orripilanti che potrei raccontare ai loro adorati pargoli. Suvvia, crede davvero che abbia così poco buon senso? E crede davvero che facessi cose tanto brutte quando stavo su Sixam?
Evidentemente non è neppure granché come osservatore, perché altrimenti avrebbe notato Fabio sbellicarsi dalle risate appena alle nostre spalle, di sicuro lui aveva già perfettamente in mente quale fosse la storia che volevo raccontare. In effetti non c'erano molte storie che coinvolgessero fucili laser che potessi raccontare, e nessuna di esse era il tipo di storia che aveva in mente Leo in quel momento.
Orion: Non temere, Leo, sono sicuro che a Luke questa storia piacerà un sacco! Come stavo cercando di dire prima, è iniziato tutto circa tre anni prima che ritornassimo sulla Terra, quando...
Anno 6, giorno 435 del calendario di Sixam
???: Sono di nuovo dappertutto!
? ?: L'altra notte non sono neanche riuscita a dormire, quei polpidioti hanno invaso anche tutte la camerata!
Fabio: E sono perfino finiti nei computer! Come se la decodifica di quella stupida lingua che è il Sixamese antico non fosse già abbastanza difficile, come posso concentrarmi in queste condizioni?
Fabio: (Tra sé e sé) ignorali e basta, concentrati...
Quello è stato il periodo più frustrante che abbiamo attraversato, durante tutti quegli anni trascorsi su Sixam. Tutti i nostri progetti erano ormai fermi da mesi, non c'era molto che potessimo ancora fare senza essere in grado di interpretare le istruzioni scritte in Sixamese antico di cui gli archivi erano pieni. La traduzione di quella lingua in Simlish divenne la nostra priorità assoluta, ma la maggior parte del lavoro ricadde sulla spalle di Fabio, in quanto era lui l'unico bravo abbastanza con gli algoritmi e la scrittura di codici da avere qualche possibilità di decifrare quella lingua così criptica.
Fabio aveva sempre faticato a lavorare sotto pressione, e tutta quella pressione lo stava stressando come raramente l'avevo visto prima.
Non che la mia mansione in quel periodo fosse tanto meglio, se possibile era pure più frustrante e meno motivante: dovevo cercare di tenere pulita la base nonostante quegli odiosi polpidioti, i piccoli alieni che continuavano a sbucare fuori da ogni anfratto della base.
Quei polpidioti facevano sempre capolino durante quella stagione, nascondendosi in ogni piccolo nascondiglio della base: i nostri letti, le pentole in cucina, ogni singolo sportello e cassetto di ogni mobile, lo spazio dietro a ogni libro, e pure i vani dei nostri macchinari e computer e tutto il resto. Alla fine, dopo qualche mese, scomparivano sempre.
Era impossibile combinare alcunché quando c'erano loro nei paraggi, e il morale generale crollava sempre a causa della frustrazione e dell'esasperazione. Abbiamo tentato di friggerli con fucili laser, avvelenarli, catturarli con reti e molte altre trappole, ma nessuno di quei metodi sembrava davvero efficacie.
Se possibile, quell'anno l'infestazione sembrava pure peggio del solito, mi serviva una mano. Senza pensarci troppo chiesi a Fabio, sapendo che una distrazione gli avrebbe fatto bene.
Orion: Che ne dici di lavorare un po' sull'infestazione di polpidioti? Mi servirebbe proprio una mano.
Sul momento mi parve frustrato, ma vederlo annuire per poi seguirmi mi confermò che fosse d'accordo con me. In effetti aveva bisogno di una pausa dal suo codice, ma d'altro canto l'infestazione era diventato un problema prioritario per tutti quanti a quel punto.
Fabio: Che hai in mente, stavolta?
Orion: Voglio catturare un paio di quegli alieni, per studiarli più da vicino.
Fabio: Um...
Fabio: ... Vedi, lo script ormai è scritto, mi serve soltanto una parola chiave per poter iniziare la decodifica vera e propria. Ma quella stupida lingua è così strana, come faccio a capire che parola corrisponda a cosa? Per ora ho solo decifrato i numeri, usavano un sistema esadecimale molto strano che...
Non potevo dirmi sorpreso, ma Fabio faticava a smettere di pensare al suo lavoro di decodifica. Non riesce proprio a smettere di pensare a un problema finché non l'ha risolto, non può proprio evitarlo. Questo lo ha reso il miglior risolutore di problemi che avessimo su Sixam, ma significava anche che dovevo spesso ricordarmi di distrarlo un po' prima che andasse fuori di testa.
Orion: Eccone uno, hai un barattolo?
Fabio: Certo, eccolo qua...
???: Ma come fa qualcosa di tanto piccolo ad essere anche tanto fastidioso?
Orion: Non capisco proprio, come fa a resistere ai laser? La loro pelle non sembra spessa abbastanza...
? ?: Perché non proviamo a bollirli invece? In questo modo...
Eravamo nel bel mezzo di un ragionamento molto interessante su come sbarazzarci di quelle bestiacce, quando l'allarme generale della base si attivò.
Era già successo un paio di volte prima, ma non eravamo mai riusciti a capire cosa l'avesse fatto scattare. Il laboratorio in cui vivevamo era in origine uno dei bunker sotterranei degli abitanti originali di Sixam, e certe volte il vecchio circuito di sicurezza si attivava senza apparente ragione.
Di solito non potevamo fare granché se non aspettare che smettesse da sé, ma stavolta gli schermi tutti attorno a noi si accesero di colpo, mostrando un messaggio lampeggiante:
Fabio: (esasperato) Ma dai, ci si deve mettere pure l'allarme?
L'allarme continuò ancora per un paio di minuti, permettendoci di guardare meglio il messaggio sullo schermo: alternava alcuni simboli che sembravano lettere al profilo di quei polpidioti.
???: (Sarcastico) Bene, pure la base ormai protesta contro quei polpidioti!
Fabio: aspetta!
? ?: Aspetta cosa?
Fabio: Non lo vedi? Guarda il messaggio, quella parola probabilmente significa "polpidiota" in Sixamese antico, potrebbe essere la nostra parola chiave per la decrittazione!
? ?: Che, sei serio?
Fabio: Ci siamo, lo script di decodifica è partito, nessun errore finora!
Così, all'improvviso, l'invasione di quei piccoli e fastidiosi polpidioti si è trasformata nella migliore occasione per decodificare il Sixamese antico.
Il programma di Fabio ha continuato a girare per giorni, mentre seguivamo con ansia l'elenco delle parole decifrate che diventavano sempre più lunghe sugli schermi dei nostri computer. Ed, alla fine...
? ?: Fabio, sei un grande!
???: Quindi possiamo leggere i vecchi archivi, ora?
Fabio: Certo che possiamo! Allora, da dove volete iniziare?
Orion: C'è qualcosa su come sbarazzarsi di quei polpidioti?
Tutti erano così sollevati alla base, e così abbiamo inserito scherzosamente la parola che significava polpidiota nella barra di ricerca degli archivi della base. Come previsto abbiamo trovato diversi risultati, il primo dei quali affermava:
Fabio: Dice: "Congelali settando i fucili laser su ghiaccio e poi buttali fuori dalla base. Odiano così tanto il freddo che non cercheranno più di tornare indietro". Sapete cosa significa?
Orion: Certo che sì, ora inizia il divertimento!
Inutile a dirsi, nel giro di mezz'ora una pila piuttosto consistente di polpidioti era già ammassata di fronte alla nostra porta d'ingresso.
Orion: Beh, questa volta ti sei proprio superato!
Fabio: (orgoglioso) Fatico ancora a crederci, gli archivi adesso sono nostri! Ho controllato i dati sul sistema di teletrasporto, le impostazioni finali per il ricompositore di materia e i registri delle procedure mediche, ora potremmo finalizzare tutti quei progetti in pochissimo tempo! E poi...
Era così orgoglioso ed entusiasta di ciò che era riuscito a fare, e io ero per lui. Anche se la notte precedente non abbiamo dormito affatto per seguire gli ultimi progressi del processo di decodifica, non potevamo smettere di parlare di tutte le nuove opportunità che quel singolo successo aveva spalancato di fronte a noi.
Fabio: Tutta la conoscenza degli antichi abitanti di Sixam è ora a disposizione, nemmeno gli umani potranno rimanere indifferenti davanti a un traguardo così grande!
Orion: No, se davvero hanno almeno una minima frazione dell'intelligenza che affermano di avere. Con il teletrasporto, la ricomposizione della materia e pratiche mediche più avanzate, tutte le loro tecnologie farebbero un enorme balzo in avanti in pochissimo tempo!
Fabio: Sì, è esattamente quello che dovremmo dire loro!
Orion: Aspetta, vuoi dire che pensi sia ora di contattarli?
Fabio: Perché no? So che il governo ci considera pericolosi criminali da quando ci siamo trasferiti qui, ma non credi che un'offerta del genere potrebbe fargli cambiare idea? Magari potremmo anche tornare sulla Terra, oggettivamente non abbiamo più un vero motivo per restare ancora qui...
Orion: È uno dei piani più astrusi che abbia sentito da un pezzo, ma mi piace! Va bene, mostriamo ai terrestri quel che possiamo fare, potrebbe essere una vera svolta!
Orion: ... e questa era la storia di quando i fucili laser congelanti ci salvarono dall'invasione dei polpidioti. Ora, chi vuole provare uno di quei laser?
Leo: Orion!
Orion: Lo so, lo so, stavo solo scherzando... (Tra sé e sé) Che noia però...
Così la giornata si è conclusa, con Leo che affermava che era ormai ora di tornare a casa, i bambini che continuavano a chiederci di poter davvero provare i fucili laser, e io e Fabio che non riuscivamo a smettere di ridere. Il pomeriggio in famiglia perfetto, non sei d'accordo, mio caro diario?.
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