I 4 colori di Hogwarts

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    Ciao a tutti!
    Come suggerisce il mio nickname ho due passioni: Harry Potter e giocare con the Sims! Ho quindi deciso di scrivere una storia che mettesse assieme le due cose.

    La storia è già in via di pubblicazione su un altro forum, quindi se la vedete da altre parti non preoccupatevi perché sono sempre io.

    Come credo avrete già capito dal titolo, la storia sarà ambientata a Hogwarts e quindi, in qualche modo, sarà ispirata dal mondo di Harry Potter. In ogni caso non preoccupatevi troppo se non avete letto i libri e\o visto i film, perché mi sono limitata a riprendere il castello e il mondo magico come setting per la mia storia, ma i personaggi e in generale la trama sono del tutto scollegati da quella originale. Ho anche cercato di dare per scontate meno cose possibili, e quindi di inserire piccole spiegazioni su cose come il Quidditch, i babbani, il sistema delle case e così via. In ogni caso se non capite cosa stia succedendo, basta chiedere.

    Ad ogni modo, scrivere una fan fiction basata su una saga del genere è sempre molto rischioso. Ci tengo a sottolineare che quanto ho scritto deriva dalla mia personale interpretazione del mondo di Harry Potter, che non deve necessariamente coincidere con quella degli altri. La questione che crea sempre più problemi è sicuramente la caratterizzazione delle quattro case di Hogwarts: a tal proposito, tenete conto che nessuno dei personaggi presenti era pensato come prototipo di studente della sua casa di appartenenza. Quindi ogni comportamento discutibile da parte di un qualsiasi personaggio non va visto come comportamento tipico dei componenti della sua casa, ma come una sua iniziativa personale. Dico questo per evitare commenti “visto, hai fatto i XXX cattivi!”. No, sarà solo il singolo personaggio che potrà essere buono o cattivo, le case di per loro sono neutre, ognuna con i propri pro e contro.

    Personalmente sono contraria al grifondorcentrismo proposto nella storia originale della Rowling, e quindi ho cercato di parlare in egual modo dei componenti di tutte e quattro le case. Questa è anche l’idea di fondo che mi ha dato l’ispirazione per il titolo della storia.

    Un altro problema sono le nuove traduzioni, che personalmente non mi piacciono più di tanto. In particolare mi rifiuto di usare il nome "tassofrasso", quindi continuerò a usare il nome "tassorosso".

    L’altro fulcro della storia è evidentemente The Sims: tenete conto che è difficilissimo riprodurre l’ambientazione del castello sul gioco, e che quindi la mia versione del castello è stata molto ridimensionata (e la disposizione stessa degli ambienti è molto diversa dall'"originale"). Ho optato per un lotto di appartamenti in TS2 in cui ogni appartamento fosse il dormitorio di una delle quattro case e gli spazi comuni comprendessero le altre aree come la Sala Grande, la biblioteca, le aule, il cortile ecc... Anche facendo così ho comunque molti meno studenti che nella storia originale, solo 8 per casa. In pratica solo 1 o 2 studenti per anno. Per questo ho anche deciso di mettere solo un prefetto e fare altri tagli del genere. Comunque, mentre leggete, fate finta che ci siano molti più ragazzi nella scuola.


    Passando a informazioni di tipo più pratico, la storia è divisa in parti, corrispondenti a due diversi anni nella scuola di Hogwarts. Sono abituata a iniziare a pubblicare una storia solo se sono sicura di poterla portare a termine, e quindi solo quando è già tutta scritta e salvata sul mio PC. Per adesso è pronta la prima parte (20 capitoli in tutto), quindi in ogni caso dovrei riuscire ad arrivare a un finale (seppur parziale).


    Visto che l’introduzione da sola è già quasi lunga quanto un capitolo, direi che posso chiuderla qui e iniziare con la storia vera.

    Buona Lettura!



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    Capitolo 1.1:
    Prologo


    Quella giornata era iniziata in modo assolutamente normale in casa Harris. Mamma Grace aveva svegliato amorevolmente le sue figliole e stava preparando loro la colazione di fretta prima di correre al lavoro, come sempre. Nulla faceva presagire che qualcosa di imprevedibile stesse per accadere.

    ffxLdeJ

    Julia: ho faame!
    Mamma: ecco qui tesoro.
    Isabelle: Ma’, oggi fino a che ora devi stare al lavoro?
    Mamma: fino a molto tardi, mi sa.
    Julia: no!

    La loro famiglia aveva sempre avuto parecchi problemi economici, e la mamma era spesso costretta a fare gli straordinari nel ristorante in cui lavorava come cameriera. Non era raro vederla tornare a casa dopo le due di notte.

    3PtJyIo

    Isabelle: non preoccuparti, ci sono io con te, no? Sono sicura che ci divertiremo un sacco oggi.
    Julia: ma io…

    Quella discussione si ripeteva senza sostanziali variazioni quasi ogni mattina da mesi. Ma questa volta ebbe un finale molto diverso, perché proprio in quel momento venne interrotta dallo squillare del campanello.

    Drrrrrrin!

    Mamma: ma chi può essere a quest’ora? (Ad alta voce) Arrivo!

    Alla porta trovò una stranissima donna con indosso un elegante completo e dal portamento serio. Sembrava completamente fuori luogo in mezzo a tutti quei bungalow, eppure dalla sua espressione si sarebbe detto che si sentisse del tutto a proprio agio.

    5AhU4vQ

    Che fosse un’assistente sociale? Preoccupata da questa ipotesi, la signora Harris disse cautamente alla donna:

    Mamma: buongiorno.
    ???: buongiorno anche a lei, signora Harris.
    Mamma: lei invece è…
    ???: sono la professoressa Collins, sono qui per parlare con Isabelle.

    La signora Harris non si aspettava certo questo. Una professoressa? Che cercava Isabelle?

    Nel frattempo la professoressa Collins tirò fuori da una tasca una busta. Era proprio una strana busta, la carta di cui era fatta aveva un che di antico, sembrava quasi trattarsi di pergamena. Come se non fosse stata abbastanza strana, le scritte che la signora Harris riuscì a intravedere sul retro sembravano scritte a mano con un inchiostro verde smeraldo.

    JkogQKz

    Prof. Collins: potremmo continuare il discorso dentro? Ho molto da dirvi, ma qui fuori sto attirando un po’ troppa attenzione.

    In effetti, a ben guardare, metà degli abitanti dei bungalow vicini erano affacciati alla finestra, malamente nascosti dalle tende.

    Mamma: come…? Va bene…

    Ancora un po' confusa, la signora Harris fece accomodare la professoressa in cucina, dove Isabelle e la sorellina stavano finendo di mangiare i loro cereali. Le due ragazze, ancora un po’ assonnate, impiegano qualche secondo prima di riuscire a mettere a fuoco l’ospite, ma non appena la inquadrano restano a bocca aperta. Quella donna emanava una forte aura di mistero, ma era difficile dire quale ne fosse la fonte.

    R5hl4FD

    La professoressa, accorgendosi che nessun’altro sembrava intenzionato a parlare, decise di introdursi da sé:

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    Prof Collins: vediamo, da dove posso iniziare… dovete sapere che Isabelle ha tutti i requisiti per frequentare la nostra scuola. Sono venuta a consegnarvi la sua lettera di ammissione.

    Così dicendo, passò la strana lettera a Isabelle.

    R1UAoOC

    Mamma: cosa? Ma non abbiamo mai fatto domanda per nessuna scuola, com’è possibile?
    Prof Collins: noi cerchiamo delle qualità molto… speciali nei nostri allievi. E abbiamo motivo di credere che Isabelle le possegga.
    Mamma: ma in che razza di scuola insegna lei?
    Prof Collins: uhm, non penso che mi credereste sulla parola. Permettetemi di fare una piccola dimostrazione.

    Detto questo la presunta professoressa tirò fuori da un’altra tasca (quante tasche aveva in quel vestito?) un bastoncino, che teneva in mano come se fosse una bacchetta (ma non poteva mica essere una bacchetta, giusto?). L’agitò per aria, bisbigliando qualche strana parola che le altre non capirono, e la macchinetta del caffè sul banco della cucina si trasformò in un vaso di girasoli. Ripeté il gesto e la macchinetta tornò al suo posto.

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    h7zYP02

    Vedendo che, come previsto, la sua dimostrazione aveva lasciato tutta la famiglia Harris a bocca aperta, la professoressa continuò con la sua spiegazione.

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    Prof Collins: io insegno incantesimi nella prestigiosa scuola Magia e Stregoneria di Hogwarts. Secondo le nostre fonti anche Isabelle possiede poteri magici, ed è quindi idonea a frequentare il nostro istituto.

    hUut0AQ

    Isabelle era allibita. Non le sembrava di avere poteri magici, se ne sarebbe accorta se ne avesse avuti, no?

    Poi però iniziò a ricordare una lunga serie di piccoli eventi inspiegabili in cui si era trovata coinvolta. Come la volta in cui aveva tentato di aggiustare il giocattolo preferito della sorella, ma non appena aveva visto lo stato del meccanismo al suo interno si era immediatamente resa conto di non esserne in grado. Stava per rimetterlo nella scatola dei giocattoli quando, improvvisamente e senza un motivo apparente, quello aveva ripreso a funzionare. Come per magia. Forse, dopotutto, quella signora non era una ciarlatana…

    Sua mamma invece sembrava di tutt’altro avviso.

    FtRfqVd

    Mamma: pensa davvero di poterci imbrogliare così? Non ho intenzione di spendere un patrimonio per spedire mia figlia in una scuola di truffatori!
    Prof Collins: posso immaginare che sia difficile da credere, ma le assicuro che è tutto vero.
    Mamma: come ha potuto anche solo a pensare che potessi credere a delle stupidaggini simili?

    jIjlRX5

    Isabelle: aspetta mamma, forse non…
    Mamma: forse cosa? Non vedi che ci vuole prendere in giro?
    Isabelle: forse ha ragione, invece.
    Mamma: Isa, non esistono i poteri magici, te ne rendi conto, vero?
    Isabelle: ma allora… la volta che è uscita l’acqua calda dal rubinetto anche se il boiler era rotto? O la volta che Julia si era sbucciata il ginocchio, io gliel’ho medicato con il disinfettante e appena ho tolto il cotone non aveva più nessun taglio? O la volta…
    Mamma: saranno coincidenze, Isa…

    Sentendo che la signora Harris sembrasse meno convinta di prima, la professoressa pensò di cogliere la palla al balzo per continuare il suo discorso. Lo disse tutto a d’un fiato, per evitare interruzioni.

    GeGWtSc

    Prof Collins: come dicevo, Isabelle ha tutti i requisiti che cerchiamo. Se permettete, adesso vorrei parlarvi della nostra scuola: Hogwarts è ospitata in un grande castello nascosto, dove si trovano sia le aule di lezione che i dormitori per i ragazzi. Tutti i maghi e le streghe del Regno Unito studiano nella nostra scuola. I professori che insegnano nella nostra scuola, modestamente, sono i migliori d’Europa. Inoltre…
    Mamma: (scettica) sì, certo, ma quanto verrebbe a costare tutto questo?
    Prof Collins: non c’è nessuna retta e vitto e alloggio sono gratuiti. Gli studenti devono solo provvedere al materiale e alle uniformi, e la scuola ha anche un fondo per aiutare i meno facoltosi con questi acquisti.
    Mamma: ah.

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    Isabelle: aspetti un attimo, ha detto dormitori? Significa che è un collegio?
    Prof Collins: certamente, ma non devi preoccuparti di questo, i compagni di dormitorio diventeranno come una seconda famiglia.
    Isabelle: oh. Ma io non posso stare tanto lontana da casa, chi baderà a Julia mentre mamma è al lavoro?
    Prof Collins: provvederemo ad assumere una baby sitter per voi, non devi preoccuparti di nulla.
    Isabelle: ma…

    BAhfmsz

    Julia: voglio andarci anch’io! Posso, posso?
    Prof Collins: forse tra qualche anno, piccina.
    Julia: uffa, ma io volevo andarci adesso!



    La professoressa Collins si ripresentò il giorno seguente per accompagnare Isabelle e la signora Harris a fare le compere necessarie nella famosa Diagon Alley, la via nascosta che ospita i negozi dei maghi. Vedendo con i loro occhi il mondo magico sia Isabelle che sua madre si resero conto che tutta quella storia, per quanto assurda, fosse reale.

    A Isabelle venne dato un sacchetto contente i soldi dei maghi, che a quanto pare consisteva in grosse monete di oro, argento e rame chiamate galeoni, falci e zellini.
    Comperarono i libri di testo, l’uniforme scolastica, un calderone, gli ingredienti per fare pozioni, una bilancia e un piccolo telescopio. Presero anche la bacchetta di Isabelle, in legno di salice, che a detta del commesso (uno strano tipo, un certo Olivander) era adatta a una persona portata per gli incantesimi di guarigione.


    Il primo di settembre Isabelle prese il treno diretto a Hogwarts con molti altri giovani maghi e streghe. Una volta arrivati gli studenti furono accompagnati nella grandissima sala da pranzo del castello, che tutti chiamavano semplicecemnte “Sala Grande”. Gli studenti sedevano ai quattro tavoli più lunghi, divisi a seconda della casa di appartenenza.

    OMauGag

    La professoressa Collins aveva spiegato a Isabelle anche questo strano sistema delle case: a quanto pare, la scuola fu fondata da quattro grandi maghi: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Corinna Corvonero e Salasar Serpeverde. All’inizio erano i quattro fondatori a scegliere i loro studenti e a istruirli personalmente, e ogni fondatore prediligeva diverse qualità nei loro allievi: Grifondoro premiava i coraggiosi e leali, mentre Tassorosso preferiva gli onesti e laboriosi. Corvonero invece sceglieva persone sagge e creative, mentre Serpeverde cercava studenti ambiziosi e determinati. Dopo la scomparsa dei fondatori gli studenti continuarono a essere divisi in quattro gruppi, e con un metodo molto ingegnoso: un vecchio cappello incantato, chiamato “cappello parlante”, captava le potenzialità di ogni studente e decideva a quale casa era più adatto. La scelta del cappello si chiamava smistamento, ed era proprio quello che gli studenti del primo anno stavano per fare.

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    Preside Powell: benvenuti nuovi e vecchi studenti! Non voglio rubarvi troppo tempo, quindi che lo smistamento abbia inizio!

    eoxo5HU

    Isabelle: cosa, davanti a tutti?
    ???: non preoccuparti, il cappello dice ad alta voce solo il nome della tua casa.

    fCoEM0l

    Prof Collins: diamo inizio allo smistamento! Il primo studente di quest’anno in elenco quest'anno è: Collins Randall!

    Edited by §HermioneSims§ - 5/12/2020, 20:32
     
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    Prima di postare il capitolo vero e proprio, vorrei fare una piccola premessa su come si organizza la storia. Probabilmente avrete già capito che mi piace complicare le cose, e quindi la protagonista non sarà solo Isabelle. Visto che si parla dei "4 colori di Hogwarts" ci saranno ben quattro protagonisti (che sono quelli che vedete nella penultima foto del capitolo precedente). I prossimi quattro capitoli saranno proprio dedicati all'introduzione di ognuno di loro, poi inizierà la storia vera e propria. L'ordine di questi primi capitoli segue l'ordine alfabetico, quindi il primo personaggio a essere presentato sarà Randall Collins.


    Capitolo 2.1
    Primo giorno a Hogwarts: Randall Collins


    Il ragazzino biondo che stava parlando con Isabelle alzò la testa e si diresse allegramente verso il palchetto su cui era posto il tavolo dei professori. Sembrava avere completa fiducia nella professoressa Collins nel momento in cui gli mise in testa quel vecchio cappello da mago, lasciandosi sfuggire un piccolo sorriso di incoraggiamento. Intanto il silenzio scese sulla Sala Grande, mentre i nuovi studenti, che stavano aspettano il loro turno, osservavano la scena con apprensione perché non sapevano di preciso cosa aspettarsi. Tutti gli altri sembravano invece concentrati su quello strano cappello, e sembravano aspettare con trepidazione che qualcosa accadesse.



    Cappello: oh perbacco! Direi che non ci sono dubbi caro mio, sei chiaramente un CORVONERO!

    Il resto della sala sentì solo l’ultima parola, che fu sufficiente a far partire schiamazzi d'esultanza dal secondo tavolo, quello a cui sedevano gli studenti con l’uniforme blu e argento.

    Mentre lo smistamento proseguiva, Randall si diresse contento a quel tavolo, dove venne accolto caldamente dai nuovi compagni di casa. La prima a stringergli la mano è una strana ragazza con delle ciocche di capelli rosa.



    ???: piacere, sono Nadia.
    Randall: piacere di conoscerti. Scusa se te lo chiedo, ma che ti è successo ai capelli?
    Nadia: un incidente a lezione di trasfigurazione, niente di grave insomma.
    Randall: ah.



    ???: io invece sono Simon. Sono un Prefetto della casa, quindi per qualsiasi domanda chiedi pure a me.
    Randall: grazie, Simon.
    Simon: (curioso) di cognome fai Collins, giusto? Non sarai mica parente della professoressa Collins?
    Randall: in effetti sì, è mia mam... madre.
    Nadia: accipicchia, il figlio della Collins… interessante. Ehi, avete sentito? È il figlio della Collins!

    Tutti gli studenti seduti a quel tavolo si girano verso Randall. La professoressa Collins era la vicepreside dell’intera scuola, ma era anche la direttrice della casa dei Tassorosso. Per questo in molti erano sorpresi di vedere Randall seduto lì con loro al tavolo dei Corvonero, era una situazione curiosa.

    ------------------------------------


    Finito lo smistamento e il successivo banchetto di inizio anno, Randall e gli altri nuovi studenti furono accompagnati nel dormitorio dei Corvonero, che nei mesi successivi sarebbe sostanzialmente diventata la loro casa.

    5ep16Xx

    Simon: come vedi siamo piuttosto in alto, il nostro dormitorio è ospitato da una delle torrette più elevate.
    Randall: (sbuffando per la fatica) dovevano proprio mettere tutte queste scale?
    Simon: mens sana in corpore sano, amico. Bene, questa è la porta. Per riuscire a entrare bisogna rispondere in modo corretto alla domanda che ti viene posta da questo pomello incantato… ecco, sta per fare la domanda.

    In effetti lo strano pomello a forma di aquila parlò, dicendo::

    Pomello: chi fu il mago che scoprì tutti e 12 gli usi del sangue di drago?
    Simon: così è troppo facile, è Albus Silente, naturalmente.
    Pomello: esatto.

    E la porta si aprì.



    Simon: adesso ormai è notte, ma ti posso assicurare che la nostra sala comune è molto luminosa durante il giorno. Da quelle grandi finestre laggiù si ha una vista fantastica sulla Foresta Proibita e il Lago. Le camere invece sono al piano di sopra, basta salire le scale a chiocciola.
    Randall: wow.

    Randall era decisamente impressionato, non era mai stato in un posto del genere.

    Simon: hai qualche altra domanda?

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    Randall: in realtà sì. Come ci sono solo candele? Non sarebbe più pratico usare…
    Simon: aspetta, ho capito dove vuoi andare a parare. Devi sapere che qui nel castello l’aura magica è troppo forte, quindi non funziona nessuna diavoleria elettrica.
    Randall: cosa?

    Preoccupato tira fuori dalla tasca un cellulare, constatando immediatamente che lo schermo sembrava restare ostinatamente vuoto.



    Questa era una pessima notizia. Essendo figlio della Collins, Randall sapeva già qualcosa del mondo magico ed era affascinato dall’idea di studiare magia in una scuola come quella. Ma la sua vera passione l’aveva ereditata dal padre, che faceva l’ingegnere informatico. Fin da piccolo si era divertito a smontare e rimontare computer con il padre e suo fratello minore e, prima di scoprire di essere un mago come sua madre, era deciso a seguire le orme paterne.

    Simon: tutto bene? Senti, è già tardi e domani abbiamo già lezione, quindi io vado a dormire, e consiglierei a te di fare lo stesso. Buona notte.
    Randall: buona notte…

    gsLav7s

    Randall iniziò a salire le scale, pensieroso. Non potevano costringerlo a scegliere tra magia e tecnologia, entrambi erano diventati aspetti fondamentali della sua vita. Ma se lì dentro tutti i congegni elettronici non funzionavano, cosa poteva fare? Il giorno dopo, alla prima occasione, avrebbe chiesto alla mamma cosa ne pensava.

    -------------------------------------------------


    Il mattino seguente Simon gli consegnò il suo orario settimanale: la prima lezione di quel mattino sarebbe stata incantesimi. Molto bene, avrebbe potuto parlare con la mamma dopo la lezione.



    Prof Collins: buongiorno a tutti, ragazzi. Io sono la professoressa Collins, e sarò la vostra insegnante di incantesimi. Per sciogliere un po’ la tensione, pensavo di farvi provare subito l’incantesimo di librazione.
    Alunno: cosa? Subito?
    Prof Collins: sì, subito. Basta fare questo gesto con la bacchetta (fa un semplice cerchio con il polso) e dire questa formula: Wingardium Leviosa!.

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    Una piccola sfera che era appoggiato alla cattedra iniziò a volteggiare per l’aula, con grande sorpresa di molti studenti. La prof Collins eseguì poi un altro rapido gesto con il polso e un aeroplanino di carta apparve davanti a ognuno dei suoi studenti.

    Prof Collins: Adesso tocca a voi: provate a far volare l’aeroplanino che vi sta davanti.

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    Gli studenti si guardarono attorno, confusi: nessuno di loro aveva mai eseguito nessun incantesimo prima di allora. Poi, timidamente, qualcuno inizia a provare a seguire le istruzioni.

    Randall guardò il suo areoplanino con sospetto e iniziò a prendere la bacchetta con cautela. Doveva ancora abituarsi alla sua bacchetta, ma sapeva cosa fare: lo aveva visto fare alla mamma centinaia di volte. Si schiarì la voce, si tirò su le maniche e, cercando di imitare il gesto della mamma, disse:

    Randall: Wingardium Leviosa!

    wtpoo0Q

    L’aeroplanino neanche si mosse: poco male, a da quanto riusciva a vedere anche gli altri erano in difficoltà quanto lui.

    Prof Collins: ricordate, un cerchio con la mano e dite chiaramente: Wingardium Leviosa.

    Forse aveva detto poco chiaramente la formula, o aveva fatto male il cerchio. Non restava che riprovare, pensò Randall.

    Randall: Wingardium Leviosa!

    Questa volta l’aeroplanino fece una sorta di capriola, prima di ricadere sul banco. Randall era rimasto talmente sorpreso da vederlo sollevarsi sul serio da lasciarlo subito ricadere. Quello era il primo incantesimo che riusciva a fare, era divertente!
    Preso dall’entusiasmo, si rimboccò le maniche deciso a riuscire a imparare per bene quell’incantesimo il più in fretta possibile.

    Randall: Wingardium Leviosa!

    rDXpNzT

    L’aeroplanino si sollevò di nuovo, e questa volta Randall non si lasciò prendere di sorpresa: tenne la mano ferma e riuscì a tenerlo fermo a circa mezzo metro sopra al banco.

    Prof Collins: bravissimo Randall! Adesso, lentamente, prova a muovere la bacchetta: l’aeroplanino dovrebbe seguirti.
    Randall: va bene.

    Provò a fare quello che gli era stato detto: l’aeroplanino si mosse di qualche centimetro sulla destra prima di ricadere sul banco.

    Prof Collins: non male.

    Alla fine della lezione la maggior parte degli studenti era riuscita a far volare il loro aeroplanino, e un numero cospicuo di oggetti volteggiava per l’aula.



    Prof Collins: fate un po’ di attenzione, quello è pesante! Oh, ma guardate che ore sono! Ragazzi, potete andare a pranzo. Esercitatevi, mi raccomando!

    Gli alunni iniziarono ad uscire disordinatamente dall’aula, ma Randall restò indietro per poter parlare alla madre. Uscendo qualcuno sussurrò: “cocco di mamma…”

    sJG3Tj9

    Randall: mamma, posso parlarti?
    Prof Collins: certo Randall. Allora, come vanno le cose?
    Randall: non male.
    Prof Collins: sei stato bravissimo stamattina, veramente. Sono molto fiera di te.
    Randall: è stato molto divertente, saranno così tutte le lezioni?
    Prof Collins: questa era una lezione pensata per sciogliere il ghiaccio, inizieremo sul serio con le prossime lezioni.
    Randall: ah.

    ziEEADu

    Prof Collins: ero sicura che saresti stato un corvonero, sei tutto tuo padre. Anche se un po’ mi dispiace non vederti con noi tassorosso.
    Randall: sono tutti molto gentili con me.
    Prof Collins: sono sicura che ti troverai molto bene con loro, sono persone studiose e curiose come te.
    Randall: speriamo…
    Prof Collins: ma non sei rimasto qui solo per questo, vero? Cosa ti preoccupa?
    Randall: ieri ho scoperto che qui non funziona niente di elettrico.
    Prof Collins: ah sì, è vero. Forse avrei dovuto essere un po' più chiara in proposito...
    Randall: il punto è che…
    Prof Collins: a te piacciono sia la magia che l’informatica, e non sai cosa scegliere, giusto?
    Randall: sì, proprio così.

    Sua madre sembrava leggergli nel pensiero, era una cosa impressionante.

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    Prof Collins: non devi preoccuparti, tesoro. La tecnologia non va d’accordo con la magia perché nessuno ha mai provato sul serio a conciliare le due cose. Però sono sicura che non sia qualcosa di impossibile.
    Randall: ma quindi… si potrebbe inventare qualcosa che usa sia la magia che l’informatica?
    Prof Collins: perché no? E sono sicura che tu abbia tutte le potenzialità per riuscirci.
    Randall: sul serio?
    Prof Collins: non conosco nessun altro mago che conosca i computer come te, tesoro. Adesso però ti conviene andare in Sala Grande per il pranzo, altrimenti non troverai più neanche le briciole.
    Randall: va bene, ciao mamma!
    Prof Collins: ciao tesoro, in bocca al lupo!

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    Le parole della mamma lo avevano tirato su di morale. Come aveva fatto a non pensarci prima, era geniale! Sarebbe stato il primo a ideare un congegno che sfruttasse sia la magia che l'elettronica!

    --------------------------------------


    Quel pomeriggio non aveva lezioni, quindi Randall decise di andare in biblioteca. Aveva la netta sensazione che là dentro avrebbe passato parecchio tempo, quindi tanto valeva vedere com’era il posto.



    Non fece in tempo a prendere neanche un libro prima di venire interrotto da una studentessa più grande. Dall’uniforme si capiva che fosse anche lei una Corvonero.

    dVAe6Pa

    ???: ehi, tu sei uno studente nuovo, vero?
    Randall: eh?
    ???: io sono Morgan, piacere di conoscerti!
    Randall: piacere mio, io sono Randall.
    Morgan: cosa stai cercando di bello?
    Randall: volevo solo vedere com’era la biblioteca, sembra ben fornita.
    Morgan: certo che lo è, qui si può trovare proprio di tutto!
    Randall: buono a sapersi.
    Morgan: senti, se non hai niente da fare, ti dispiace darmi una mano? Devo fare i compiti di Divinazione, e dovrei provare a prevedere il futuro di qualcuno.
    Randall: certo, perché no?

    Randall era proprio curioso di vedere come funzionava la lettura del futuro, chissà cosa ne sarebbe venuto fuori.

    LZSm5p7

    Morgan: molto bene, puoi passarmi la mano?
    Randall: certo.

    La ragazza gli prese la mano e la osservò minuziosamente in ogni dettaglio.

    Randall: allora, cosa mi puoi dire?

    cQeooej

    Morgan: la linea della vita è nella norma… mentre la linea della mente è molto marcata. Dopotutto sei un corvonero, no? Comunque, in generale direi che ti aspetta una vita tranquilla, per quanto possa essere tranquilla la vita di un mago perlomeno.
    Randall: ok…
    Morgan: sai che ho imparato tutto da mia nonna? Lei è anche una famosa Veggente, scrive anche l’oroscopo per la Gazzetta del Profeta! E...

    Era decisamente una casa fatta di persone strane, ma in quei due giorni aveva l’impressione di avere imparato più di quanto avesse fatto in tutta la sua vita precedente. E tutto ciò era così... elettrizzante!

    ---------------------------------


    pZLeJry



    Edited by §HermioneSims§ - 5/11/2021, 21:19
     
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  3. •.solardream.•
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    Molto interessante (:
    Non mi piace particolarmente il genere, ma mi stai veramente incuriosendo! :3
    Brava,continua così!
     
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    Grazie! :D
     
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  5. •.solardream.•
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    CITAZIONE (§HermioneSims§ @ 12/1/2015, 18:10) 
    Grazie! :D

    Di niente <3

    Sei registrata su efp? :)
     
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    CITAZIONE (•.solardream.• @ 12/1/2015, 18:22) 
    CITAZIONE (§HermioneSims§ @ 12/1/2015, 18:10) 
    Grazie! :D

    Di niente <3

    Sei registrata su efp? :)

    No, non sono su efp. Non conosco molto quel sito, in effetti.
     
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    CITAZIONE (§HermioneSims§ @ 12/1/2015, 18:29) 
    CITAZIONE (•.solardream.• @ 12/1/2015, 18:22) 
    Di niente <3

    Sei registrata su efp? :)

    No, non sono su efp. Non conosco molto quel sito, in effetti.

    Beh nemmeno io in realtà xD
     
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    CITAZIONE (ZoarialDomenico @ 13/1/2015, 22:05) 
    Tutto molto bello, anche a me piace harry potter e se vuoi continua, una domanda: le "robe" in stile harry potter fanno parte di una mod giusto? Se si, quale?

    Io le ho viste su ModTheSims ma sono facilmente reperibile sul web :)
    Ormai i custom content li conosco di più delle mie tasche xD
     
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    Sì, praticamente tutti il materiale personalizzato l'ho preso su mod the sims.

    Comunque, prima di continuare con il terzo capitolo, volevo ancora dire una cosa fondamentale che mi sono dimenticata nello spiegone iniziale, ovvero in che anno ho ambientato la storia. In pratica la storia è ambientata in questo anno scolastico, quindi questi primi capitoli cadono all'inizio di settembre 2014. Siamo quindi una quindicina di anni dopo la fine della storia canonica.

    Un altro problema sorto con questo capitolo è la struttura stessa del castello: infatti, usando un lotto di appartamenti come base, non sono riuscita a riprodurre un sacco di cose. La cosa che mi è spiaciuto maggiormente tagliare è stato il ritratto della signora grassa all'ingresso della sala comune dei grifondoro, ma non ho proprio potuto fare altrimenti. :-(

    Detto questo, passiamo al terzo capitolo e alla presentazione di un nuovo personaggio, Scarlett!


    Capitolo 3.1:
    Primo giorno a Hogwarts: Scarlett Davies


    Lo smistamento proseguì.

    Prof Collins: vediamo, adesso tocca a... Davies Scarlett!

    Una ragazzina con una marea di riccioli rossi si staccò dal gruppo per sottoporsi alla prova del cappello parlante. Non sembrava particolarmente preoccupata di quello che la aspettava, e raggiunse lo sgabello in pochi passi decisi.

    9tiSovA

    Cappello parlante: vediamo un po’ cosa c’è qui… il coraggio di sicuro non ti manca, e neanche il senso di giustizia… non ci sono molti dubbi signorina mia, sei proprio una GRIFONDORO!

    Di nuovo, fu solo l’ultima parola a essere pronunciata ad alta voce in modo che tutta la sala potesse sentirla. Questa volta fu il tavolo in fondo, quello a cui sedevano gli studenti vestiti di rosso e oro, a esultare.

    Scarlett si precipitò contenta verso quel tavolo. Se lo aspettava, tutti i componenti della sua famiglia erano stati Grifondoro. E poi i membri di quella casa erano notoriamente i più coraggiosi e intraprendenti dell’intera scuola, come poteva non esserne fiera?

    ???: ehi Scarlett, vieni a sederti qui, dai!

    L’unico problema era proprio questo: suo fratello Lucas. Era anche lui un Grifondoro, ma Scarlett non lo sopportava. Lucas era già al 5° anno, ed era stato appena nominato capitano della loro squadra di quidditch. Il quidditch era lo sport più famoso tra i maghi, ogni casa aveva una sua squadra e le partite di quidditch tra le case erano tra gli eventi più seguiti dell’anno scolastico, quindi il ruolo di capitano della squadra era molto ambito. Neanche a dirlo, Lucas aveva passato tutta l’estate a vantarsene, e a Scarlett non andava giù l’idea di doverselo sorbire pure lì a scuola.

    Lucas: cosa fai lì imbambolata, vieni a sederti, su!
    Scarlett: (a denti stretti) arrivo, arrivo.

    ZOoL2Cu
    (*Nota: anche se non le somiglia per niente, il fratello è il tipo biondo seduto di fronte a Scarlett*)

    Lucas: ero sicuro che ti saresti unita a noi!

    NDhj3mZ

    ???: quindi saresti la sorellina di Lucas, eh?

    La “sorellina di Lucas”. Incominciava bene, niente da dire.

    Scarlett: sì, mi chiamo Scarlett.
    ???: (fissando i capelli) uhm… sì, credo di potermelo ricordare senza troppi problemi.
    Scarlett: cosa…?
    ???: comunque, io invece sono uno dei prefetti, Louise. Quindi per qualsiasi dubbio devi fare riferimento a me.
    Scarlett: va bene.

    Lo smistamento finì e iniziò il banchetto. Scarlett rimase in silenzio al suo posto, mentre il fratello continuava a raccontare a tutti quanto lei fosse brava e quanto lui fosse fiero di lei. Era così imbarazzante...



    Lucas: … e sono sicuro che il prossimo anno entrerà nella squadra di quidditch. È un’ottima cercatrice, sapete? Dovreste vederla volare, è una scheggia! Altro che Michelle!
    Michelle: ehi!
    ???: sul serio?:
    Scarlett: ah ah.

    z1AfU06

    Louise: speriamo che sia un po’ più seria di te, Lucas. L’anno scorso abbiamo perso la coppa delle case per colpa tua.
    Lucas: non è colpa mia se il professor Thompson ce l’ha con me!
    Louise: non devi comunque provocarlo, quella volta ci hai fatto perdere 150 punti per uno scherzo cretino!

    Questa era nuova: avevano perso la coppa delle case per colpa di suo fratello!
    La coppa delle case era il premio per la casa che si fosse distinta maggiormente durante l’anno scolastico. Quando un alunno otteneva un risultato positivo, come prendere un buon voto in un compito, riuscire in un incantesimo complicato o anche vincere una partita di quidditch otteneva dei punti per la sua casa, mentre se uno studente si comportava male per punizione quei punti venivano sottratti. Arrivati alla fine dell’anno, la casa che riusciva ad accumulare più punti vinceva la famigerata coppa delle case. L’anno precedente avevano vinto i Serpeverde, che era la casa con cui in assoluto i Grifondoro andavano meno d’accordo, quindi avrebbero fatto di tutto per non lasciarsi battere di nuovo, questo era poco ma sicuro!

    ------------------------------------------------




    Louise: ok, siamo arrivati. Questa è la porta del nostro dormitorio, per entrare basta ripetere la parola d’ordine che per questa settimana sarà “biancospino”. Prova.
    Scarlett: ok.
    Porta: parola d’ordine?
    Scarlett: Biancospino.
    Porta: corretto.

    La porta si aprì, lasciandoli entrare nella spaziosa sala comune.



    Louise: una volta avevamo un quadro a guardia dell’ingresso, ma dopo la battaglia di Hogwarts contro ColuiCheNonDeveEssereNominato hanno ristrutturato completamente il castello e ci hanno dato una normale porta incantata.
    Scarlett: ah. La mamma parlava sempre di un quadro di una signora grassa che parlava di continuo, adesso che ci penso.

    MWI8cze

    Louise: le camere sono al piano di sopra, ma la maggior parte del tempo noi la passiamo qui nella sala comune.
    Scarlett: va bene. Sembra accogliente.
    Louise: certo che lo è! Oh, giusto. Aspetta un momento… (cerca qualcosa nella tasca) Ah, eccolo. Prendi, questo è il tuo orario.
    Scarlett: ok, grazie. (legge l’orario) Certo che domani sembra proprio una pacchia.
    Louise: non so, fa' vedere... (Legge anche lei) Non hai tutti i torti… in bocca al lupo.

    -----------------------------------


    Non la aspettava un inizio particolarmente entusiasmante. La sua prima lezione sarebbe stata quella di pozioni, tenuta nei sotterranei del castello. La materia le sarebbe pure potuta piacere, se non fosse stato per il professor Nicholson (direttore della casa dei Corvonero): quell’uomo sembrava la dimostrazione vivente del fatto che vivere tra i vapori sprigionati dai calderoni non giovasse particolarmente alla salute mentale delle persone.

    RbYh28A

    Prof Nicholson: buongiorno ragazzi! Oggi inizieremo a preparare una pozioncina facile facile, la pozione scacciabrufoli! Quindi potete prendere posto dietro a un calderone, le istruzioni sono all’inizio del vostro libro di testo.

    Scarlett era si stava già annoiando, le lezioni di pozioni erano probabilmente le più pallose in assoluto. Non c’era niente di emozionante nel mischiare reagenti magici,la maggior parte dei quali sembravano pure disgustosi, e nel cercare di tirarci fuori un intruglio decente. Era un lavoro che necessitava molta pazienza, concentrazione e attenzione. E a Scarlett mancavano tutte e tre.

    76CMlhl

    Scarlett: (tra sé e sé) allora, pozione scacciabrufoli… eccola qui. “Passo 1: triturare le zanne di serpente nel mortaio”.

    Prense una manciata di zanne di serpente, le buttò nel mortaio e iniziò a triturarle distrattamente.

    Prof Nicholson: ragazzi, ricordate che dovete sentire la pozione, con il suo “blup blup!” vi racconterà se ci vuole un altro po’ di questo, o un po’ di quello…

    Scarlett non lo ascoltava neanche: aveva finito di frantumare i denti e li stava mettendo nel calderone.

    Scarlett: (tra sé e sé) vediamo cos’altro bisogna fare: “aggiungere le lumache cornute”.

    Le lumache cornute erano la cosa più viscida che avesse mai visto. Le buttò velocemente nel calderone, non voleva tenere quella roba in mano per neanche un secondo in più dello stretto necessario.

    Scarlett: (tra sé e sé) che schifo! Vediamo, cosa viene dopo… “far bollire per alcuni minuti, mescolando in senso orario, finché la pozione non diventa azzurra”.

    yAukWIX

    Prof Nicholson: uhm… non sentite anche voi la sinfonia dei calderoni che sobbollono all’unisono? C’è forse qualcosa di più melodioso?

    A Scarlett sembrava più il rumore di fango che bolle, ma non era il caso di contraddire il prof già il primo giorno.

    Stava girando la pozione da quasi cinque minuti, sempre in senso orario, ma la pozione non accennava ancora a diventare azzurra. Scocciata, si era messa a mescolare quell’intruglio con ancora più foga.

    Prof Nicholson: piano, piano! Non ti ha fatto niente di male, no?
    Scarlett: non vuole diventare azzurra!
    Prof Nicholson: vediamo un po’…

    Prese una specie di mestolo e raccolse un po’ di pozione. Si vedevano ancora distintamente pezzi di denti di serpente.

    WPPf1Fw

    Prof Nicholson: ah, ecco, ho capito qual è il problema. All’inizio avresti dovuto sminuzzare le zanne fino a ottenere una polvere, mentre qui ci sono ancora pezzi di denti, vedi? È ancora presto, perché non ci riprovi?

    Quella mattina Scarlett dovette rifare la pozione ben tre volte prima di riuscire a ottenere un colore azzurro accettabile. Pozioni non faceva proprio per lei…

    --------------------------------------


    La lezione del pomeriggio sarebbe stata quella di storia della magia, l’unica materia in grado di competere con pozioni per il titolo di lezione più noiosa. Non a caso molti studenti approfittavano delle lezioni della professoressa MacNeil per recuperare ore di sonno arretrate.

    xmt8t0D

    Prof MacNeil: buongiorno a tutti ragazzi. La lezione di oggi verterà sull’origine della magia. Ci sono domande?

    Quelle poche parole erano state sufficienti per gettare la classe in un silenzio sonnacchioso, nessuno aveva intenzione di porre domande. Non che la professoressa se ne aspettasse, quindi iniziò subito con la lezione.

    Prof MacNeil: molto bene. Dovete sapere che la magia è molto antica, non ci sono fonti attendibili che permettano di datare con certezza il suo primo utilizzo. Molto probabilmente la magia pervade da sempre il nostro mondo, principalmente in forme inconsapevoli. Vi basti pensare alle piante e alle creature magiche più semplici. Se parliamo invece del primo utilizzo consapevole della magia, tradizionalmente lo si attribuisce a…

    PZpLloB

    Scarlett, come la maggior parte dei suoi compagni di classe, giocherellava distrattamente con la penna sulla pergamena. Si era ripromessa di prendere appunti, ma quella lezione era troppo soporifera. Probabilmente quella professoressa sarebbe stata in grado di rendere pallosa anche una lezione sulla sanguinosissima terza guerra degli orchi.

    ----------------------------------------


    Due ore dopo Scarlett uscì sbadigliando dall’aula, diretta in sala grande per la cena. Vedendo un’altra grifondoro seduta al loro tavolo, decise di sedersi vicino a lei.

    trnEWuh

    Scarlett: posso sedermi?
    ???: certo. Tu sei la sorellina di Lucas, Scarlett giusto?
    Scarlett: sì.
    ???: io invece sono Danielle. Oh, sta arrivando anche mia sorella.

    cDbz9Rz

    ???: ciao! Tu sei Scarlett, giusto? Io sono Michelle.

    Scarlett era rimasta un po' sorpresa, le due erano identiche fino all’ultimo capello. Lucas in effetti le aveva detto qualcosa riguardo a due sorelle gemelle a Grifondoro, se non si ricordava male dovevano essere al terzo anno.

    Danielle: allora Scarlett, com’è andato il primo giorno?
    Scarlett: una pacchia… pozioni e storia della magia.
    Danielle: accipicchia, proprio leggero…
    Michelle: incantesimi e difesa contro le arti oscure sono molto più interessanti.
    Scarlett: trasfigurazione no?
    Michelle: a me non fa impazzire, ma i gusti sono gusti.
    Danielle: a me non dispiace invece.
    Scarlett: uhm, con trasfigurazione inizio domani.



    Danielle: tuo fratello è molto bravo a trasfigurazione, sai?
    Michelle: sempre a parlare di Lucas eh? Non mi starai mica nascondendo qualcosa?
    Danielle (arrossisce): chi, io? Assolutamente no!

    In quel momento anche Lucas entrò in sala grande e non appena avvistò Scarlett si sedette insieme a loro.



    Lucas: ehi Scarlett! Com’è andata oggi?
    Scarlett: bah, non male.
    Lucas: non preoccuparti, il primo giorno è sempre un po’… scioccante. Le lezioni interessanti iniziano adesso. Per esempio domani iniziate con le lezioni di volo, sono sicuro che ti divertirai con quelle!
    Scarlett: infatti non vedo l’ora che ci diano una scopa volante!
    Lucas: ti serve una mano con i compiti stasera?
    Scarlett: non ce n’è bisogno, ci posso riuscire anche da sola.
    Lucas: ma...

    Scarlett cercava di concentrarsi sul piatto, senza stare ad ascoltare il fratello. Di quel passo, sarebbe stato un anno pesante...

    --------------------------------------



    GIdrv0K

    Edited by §HermioneSims§ - 16/10/2020, 21:09
     
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    Molto bene, dopo aver presentato Randall e Scarlett torniamo alla povera Isabelle che ho abbandonato alla fine del primo capitolo. Chissà come sarà andato il suo primo giorno a Hogwarts...



    Capitolo 4.1:
    Primo Giorno a Hogwarts: Isabelle Harris


    Lo smistamento proseguì, ormai metà degli studenti erano stati assegnati alla loro casa. Non appena tornò il silenzio nella Sala Grande, la professoressa Collins passò allo studente successivo.

    Prof Collins: Harris Isabelle!

    Isabelle non aveva capito molto di quello che le succedeva attorno, era semplicemente terrorizzata. Da quanto aveva capito chi veniva chiamato doveva andare davanti al tavolo a cui sedeva il Preside e farsi mettere in testa quello strano cappello, quindi si diresse in quella direzione con passo incerto e senza sapere di preciso che aspettarsi.

    hEBnDTr

    Cappello parlante: oh, ma che splendida signorina!
    Isabelle: Ah!

    Pensava di aspettarsi l'impossibile ormai, ma sentire quel cappello parlare nella sua testa l'aveva comunque colta di sorpresa. Come diamine faceva un cappello a parlare, dopotutto?

    Cappello Parlante: oh, non devi spaventarti! Sono solo un umile vecchio cappello, non ti posso mica fare del male, no? Comunque, non perdiamo altro tempo, perché gli altri studenti hanno fame. Secondo il mio modesto parere, sei una persona generosa e di buon cuore, dovresti solo lavorare un po’ sulla tua autostima, vali quanto chiunque altro qui dentro, sai? Dove ti metto, dove ti metto… ma sì, potrebbe funzionare… TASSOROSSO!

    Nella sala si stava già alzando un certo brusio, perché il cappello ci stava mettendo molto più del solito a prendere la sua decisione. Quando finalmente la casa fu annunciata, dal tavolo di fronte a Isabelle si alzarono ovazioni gioiose. Ancora un po’ confusa dal quel discorso, riconsegnò il cappello alla professoressa e si diresse incerta in quella direzione.
    Tutti gli studenti a quel tavolo si alzano per congratularsi con lei.

    D7CMHCY

    ???: benvenuta!
    ???: siediti qui, sarai affamata!

    Ancora un po’ frastornata, Isabelle si siede nel posto che le era stato indicato. Sembrano tutti felicissimi di vederla lì insieme a loro.

    8jzq00D

    ???: ti chiami Isabelle, giusto?
    Isabelle: (annuisce)
    ???: adesso puoi anche stare tranquilla. La nostra è una casa molto unita, per qualsiasi problema sappiamo di poter contare l’uno sull’altro. Quindi sentiti libera di chiedere aiuto a chiunque di noi in qualsiasi momento. Oh, che maleducato, non mi sono neanche presentato: io sono Hiroshi, e sono il prefetto della nostra casa.
    Isabelle: prefetto?
    Hiroshi: in pratica sono una specie di rappresentante degli studenti.
    Isabelle: oh.

    SrM6kkF

    ???: io invece sono Lisa, piacere di conoscerti.
    Isabelle: piacere mio.
    Lisa: ti vedo parecchio disorientata. Fammi indovinare, la tua famiglia è babbana.
    Isabelle: (titubante) sì...

    I maghi erano soliti chiamare “babbani” tutte le persone che non sapevano usare la magia e che vivevano senza conoscere il mondo magico. Tra le altre cose la professoressa Collins aveva spiegato a Isabelle come alcuni maghi consideravano chi, come lei, avesse genitori babbani come “inferiore”, affibbiandogli anche vari nomignoli dispregiativi. La pratica stava cadendo in disuso ed era fortemente scoraggiata dal governo in carica, ma alcune vecchie famiglie di maghi continuavano ancora a vantare il loro status di “purosangue” al pari di un titolo nobiliare. Isabelle sperava vivamente di aver a che fare il meno possibile con persone simili.

    Lisa: per te deve essere tutto molto strano, vero?
    Isabelle: un po’… per esempio, non mi aspettavo che il cappello parlasse.
    ???: ah! Quello fa venire un colpo a tutti! Cioè, molti di noi sapevano già che appena arrivati qui ci avrebbero messo il cappello parlante in testa, ma quando te lo senti parlare nella testa è tutta un’altra faccenda, no? Oh, non mi sono presentato: io sono Samuel.

    La conversazione si mantenne su questo tono per tutta la cena, tutti quanti erano stati gentilissimi con Isabelle.
    A cena finita accompagnarono Isabelle e gli altri nuovi studenti al loro dormitorio, che non distava molto dalla sala Grande.

    3dCRcyq

    Hiroshi: questa è la porta del nostro dormitorio. Per entrare bisogna bussare in questo modo: un tocco, due tocchi veloci, un tocco, tre tocchi veloci.

    Mentre parlava bussata distrattamente la porta con il dorso della mano.

    Hiroshi: cerca di memorizzare bene il ritmo, perché se lo sbagli la porta ti spruzza di aceto.
    Isabelle: cosa?
    Hiroshi: non è praticamente mai successo, ma…
    Isabelle: ma a che serve la bussata segreta?
    Hiroshi: a non far entrare nel nostro dormitorio gli studenti delle altre case, ovviamente.
    Isabelle: ah.

    6BI1jXF

    Nel frattempo erano entrati nella sala comune del dormitorio, l'ambiente sembrava molto accogliente.

    xYIU1IK

    Hiroshi: le camere sono là in fondo. Ah, già, mi stavo quasi dimenticando. Questo è il tuo orario di domani.
    Isabelle: grazie…

    Isabelle iniziò a leggere l’orario. Prima lezione, trasfigurazione. Poi erbologia, pozioni, incantesimi… ma che razza di materie si studiavano in quella scuola?

    -------------------------------------


    FcKLwpQ

    Lisa: forza Isa, svegliati! Altrimenti non troveremo più niente da mangiare in sala grande!
    Isabelle: cosa…?

    qqHAwmI

    Ah già, si trovava a Hogwarts. Quel giorno avrebbe iniziato le lezioni. Sarebbe stato molto difficile abituarsi a tutto questo…



    Hiroshi: buongiorno Isabelle! Ciao Lisa! Dormito bene?
    Lisa: non male,
    Samuel: devi assolutamente assaggiare questi toast, sono fantastici.
    Isabelle: va bene, grazie.
    Hiroshi: allora, che lezioni avete oggi?
    Lisa: io inizio con divinazione.
    Samuel: io invece con aritmazia… proprio una prima lezione leggera, no?

    Mt9M4am

    Hiroshi: invece tu che lezione hai, Isabelle?
    Isabelle: trasfigurazione.
    Hiroshi: io invece incantesimi. Le aule sono vicine, se vuoi ti posso accompagnare. All’inizio è facile perdersi qui dentro.



    LkNG8Zk

    Hiroshi: bene, l’aula è questa. Ci vediamo a pranzo, in bocca al lupo!
    Isabelle: va bene, grazie…

    Isabelle andò a sedersi in fondo all’aula, dove non poteva attirare troppa attenzione. C’erano già un paio di altri allievi, e sembravano tutti piuttosto tesi (anche se mai quanto lei).

    Dopo dieci minuti arrivò anche la professoressa e la lezione iniziò.

    4vm8V6B

    ???: buongiorno a tutti. Io sono la professoressa Eliza Jones, e sono qui per insegnarvi la difficile arte della trasfigurazione. La mia materia non ammette errori, bisogna sempre essere concentrati e soprattutto bisogna sempre sapere quello che si sta facendo. Per questo dovremo iniziare con qualche nota teorica.

    (studente in prima fila): ahw…

    Prof Jones: mi dispiace molto vederti tanto deluso, ma la trasfigurazione non si fa semplicemente agitando una bacchetta per aria. Quindi fuori le pergamene e le penne e prendete appunti, forza!

    La professoressa Jones poteva sembrare perfino dolce a prima vista, ma in realtà era severissima e intransigente. Era anche molto intelligente, infatti era stata la strega più giovane ad ottenere il titolo di professoressa di trasfigurazione e di direttrice della sua casa (grifondoro). Alla fin dei conti era una persona temibile sotto numerosi punti di vista.

    RussW8r

    Prof Jones: trasfigurare non significa modificare semplicemente l’aspetto esteriore dell’oggetto, questo può essere fatto con un semplicissimo incantesimo di illusione. No, qui si tratta di modificare l’essenza stessa dell’oggetto. Se trasfigurate un tavolo in una poltrona (nel frattempo agita distrattamente la bacchetta), non avrete un semplice tavolo che sembra una poltrona, ma una poltrona vera e propria (la cattedra diventa una poltrona di legno). Per poter trasfigurare l’oggetto bisogna però prima conoscerne l’essenza, capire cos’è e come si comporta…



    La professoressa parlò quasi ininterrottamente per due ore, mentre gli alunni prendevano freneticamente appunti cercando di non perdere parti importanti del suo discorso.

    JUA9KUS

    Quando Isabelle uscì dall’aula si sentiva scoraggiata, le sembrava di non aver capito assolutamente nulla. E come se non bastasse la professoressa aveva già assegnato una marea di compiti per la lezione successiva. Iniziavano anche a mancarle sua mamma e sua sorella… no, così non andava bene, avrebbe finito col piangere. Doveva prendere un po’ d’aria.

    1wv6veI

    ???: Isa, ecco dov’eri finita! Ti aspettavamo per pranzo!

    hU0Lv2i

    Era un’altra tassorosso, poco più grande di Isabelle, se non ricordava male doveva chiamarsi Natalie.

    Isabelle: ah, ecco… non ho molta fame in questo momento…
    Natalie: uhm, fammi indovinare, lezione difficile?
    Isabelle: non ho capito assolutamente nulla…

    RwdMNcB

    Natalie: trasfigurazione all’inizio è difficile per tutti, soprattutto con la Jones… a volte non sembra accorgersi che le persone normali hanno bisogno di più tempo di quanto ne abbia impiegato lei per capire la sua materia. Comunque, ti ho portato un tramezzino, non vorrai mica saltare il pranzo, no?
    Isabelle: ah, grazie.
    Natalie: senti, devi sapere che l’anno scorso ero esattamente come te. Una professoressa è sbucata all’improvviso a casa mia dicendomi che ero una strega, mi hanno sommerso di cose strane come bacchette, calderoni e libri di magia e mi ha spedito qui prima che potessi capirci qualcosa. All’inizio ero giù di corda, mi sembrava di non essere capace a fare nulla e di essere finita in un castello abitato da pazzoidi. Penso di aver passato quasi tutta la prima settimana piangendo… Ma poi sono riuscita a fare il mio primo incantesimo, ed è una cosa… strepitosa! Qui bisogna mettersi un po’ in gioco e provare a fare le cose in prima persona per imparare, io ci ho messo un po’ a capirlo. Con un po’ di impegno si può fare tutto, e poi posso sempre contare su tutti i nostri compagni di casa! Per esempio Lisa è bravissima in trasfigurazione, sono sicura che questa sera ti aiuterà volentieri con i compiti.
    Isabelle: oh.
    Natalie: qual è la tua prossima lezione?

    UHdjT01

    Isabelle: erbologia… a proposito, dove sono le serre?
    Natalie: appena fuori dal castello. Io adesso ho un’ora libera, se vuoi ti posso accompagnare.
    Isabelle: ma non voglio disturbare…
    Natalie: nessun disturbo! Però incamminiamoci, non è proprio vicinissimo.

    wlToJtS

    Quando la professoressa di erbologia arrivò un certo numero di studenti la aspettava già impacciato davanti alle serre.

    DV7l3Gi

    ???: buon giorno a tutti ragazzi, non è uno splendido pomeriggio per dedicarsi all’erbologia? Ah, già, io sono la professoressa Wood, piacere di conoscervi. Oggi voglio farvi vedere qualche pianta carina, tranquilli, niente di pericoloso (per ora). Venite, venite!

    Si mise a trafficare con il lucchetto che chiudeva la porta della serra, e quando riuscì ad aprirlo invitò gli allievi ad entrare.



    Prof Wood: molto bene, vediamo un po’ cos’abbiamo qui… questa è una pianta di dittamo, si può usare un suo infuso per favorire la cicatrizzazione delle ferite. Questa invece è una margherita chiacchierona, è un’ottima pianta da compagnia. Come stiamo oggi, Daisy?
    Pianta: non male, capo. Questo bel sole fa proprio bene ai miei petali.

    Quindi parlavano anche i fiori, e non solo i cappelli. Buono a sapersi.

    Prof Wood: hai bisogno di qualcosa, Daisy?
    Pianta: una bella innaffiatina non farebbe male, diciamo.
    Prof Wood: uhm, capisco. Avete sentito ragazzi? Allora, chi vuole innaffiare Daisy?

    Doveva mettersi in gioco, non poteva continuare a piangersi addosso…



    Isabelle: (alza la mano) lo faccio io.
    Prof Wood: questo è lo spirito!

    ----------------------------------------


    KSLcxYm

    Edited by §HermioneSims§ - 16/10/2020, 21:18
     
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    Non vedo l'ora di vedere che cosa succederà a Isabelle! :D
     
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    Benissimo! Con il prossimo capitolo introdurrò l'ultimo protagonista, e poi inizierò con la storia vera e propria. Perché che Hogwarts sarebbe senza intrighi e misteri?
     
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  13. •.solardream.•
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    CITAZIONE (§HermioneSims§ @ 17/1/2015, 12:06) 
    Benissimo! Con il prossimo capitolo introdurrò l'ultimo protagonista, e poi inizierò con la storia vera e propria. Perché che Hogwarts sarebbe senza intrighi e misteri?

    Infatti xD
     
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    Capitolo 5.1:
    Primo giorno a Hogwarts: William Walker


    Ormai restava soltanto un ultimo studente da smistare. La soglia di attenzione degli altri allievi nella sala grande era scesa di molto, mentre il brusio aumentava sempre di più.

    Prof Collins: potete fare silenzio ancora per qualche minuto? C’è ancora uno studente, che si chiama… Walker William!

    Un ragazzo dall’espressione seria si diresse con passo tranquillo verso lo sgabello su cui era poggiato il cappello parlante. Sembrava perfettamente a suo agio, come se lo avesse già fatto decine di altre volte. Non fece una piega neanche quando il cappello parlante venne calato sulla sua testa, oscurandogli la visuale sul resto della sala.



    Cappello parlante: ohi ohi, questo sì che è difficile! Sei sveglio, su questo non c’è dubbio, e anche ambizioso forse? E c’è anche un forte desiderio di mettersi in gioco… C’è anche qualcos’altro, anche se non capisco bene cosa… ahm, dove ti posso mettere?
    William: possiamo sbrigarci?
    Cappello parlante: non mettermi fretta ragazzo, è una faccenda seria… forse potrei metterti con i grifondoro, farebbe bene alla tua vena esuberante!
    William: per carità, tutto ma non quello!
    Cappello parlante: siamo sicuri, sì? Allora vada per SERPEVERDE!

    Uhm, poteva andare peggio. La maggior parte della sua famiglia era stata serpeverde, quindi probabilmente sarebbero stati fieri di lui. E poi per lo meno poteva evitare quella svampita di sua sorella, che invece era una Corvonero.

    Si alzò dallo sgabello e si diresse con lo stesso passo calmo verso il tavolo sulla sua sinistra, dove lo aspettavano i suoi nuovi compagni di casa. I loro festeggiamenti erano molto meno rumorosi di quelli agli altri tavoli, ma sembravano lo stesso soddisfatti.

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    Una ragazza si alzò dal tavolo per stringergli la mano e dargli il benvenuto.

    ???: benvenuto nella nostra casa! Io sono Amelie, uno dei prefetti.
    William: piacere di conoscerti.
    Amelie: Tu sei il figlio dei signori Walker all’ufficio per le Relazioni Internazionali al Ministero, giusto?
    William: esatto.
    Amelie: quindi suppongo che tu sappia già come funzionano le cose qui. E visto che sei diventato un serpeverde, sono sicura che tu abbia anche tutte le capacità per cavartela egregiamente da solo. Comunque, ricordati che puoi sempre contare sui tuoi compagni di casa, per qualsiasi evenienza.
    William: va bene, grazie per l’avvertimento.

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    Morgan: EHI WILL!
    Amelie: credo che ce l’abbia con te.

    William si girò per vedere chi lo stesse chiamando. Quando vide che si trattava di sua sorella, intenta a sbracciarsi dal vicino tavolo dei corvonero per attirare la sua attenzione, cercò di ignorarla meglio che poteva. Rendendosi conto del fatto che il suo fratellino non avesse nessuna intenzione di salutarla anche Morgan tornò a sedersi, un po’ delusa.

    OBhYuci

    ???: non dirmi che conosci quella svampita?
    William: temo di sì.
    ???: aspettate un attimo, non sembra anche a voi che si somiglino un po’? Non dirmi che è tua parente!
    William: (scocciato) è solo mia sorella.
    ???: proprio non capisco: tu sembri una persona a posto, come fai ad avere una sorella così?
    Amelie: Noah, non esagerare.
    Noah: pardon, ma la mia era solo una constatazione.

    Durante il banchetto di inizio anno vennero presentati a William anche tutti gli altri componenti della casa, che a quanto pare erano per la maggior parte figli di importanti esponenti del Ministero o di antiche e nobili famiglie.

    Alla fine dei festeggiamenti William venne accompagnato al loro dormitorio, che si trovava nei sotterranei del castello.

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    Amelie: non devi preoccuparti troppo, anche se siamo sotto terra l’ambiente è molto accogliente.
    William: buono a sapersi.
    Amelie: per entrare è sufficiente dire la parola d’ordine. Per questa settimana sarà “Prestigio”. Vi comunicherò personalmente la prossima domenica sera. Bene, prova ad entrare.
    William: va bene. (fissa la porta) Prestigio.

    La porta si aprì ubbidiente.

    Amelie: e adesso sbrigatevi, tutti dentro.

    Non appena tutti furono entrati Amelie si chiude la porta alle spalle e si gira verso i compagni di casa. Tutti avevano l’aria di aspettarsi qualcosa.

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    Amelie: do ufficialmente inizio al piano per vincere la coppa delle case di quest'anno: lo scorso anno siamo stati fortunati, abbiamo vinto solo perché quel cretino di Davies si è fatto beccare mentre faceva uno dei suoi scherzi stupidi. Ma questa volta dobbiamo assicurarci una vittoria schiacciante!

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    ???: ho già fissato i provini per la squadra di quidditch per dopodomani, così potremo iniziare gli allenamenti in anticipo rispetto alle altre case.
    Amelie: perfetto, Thomas. I punti delle partite fanno sempre comodo. Altre idee?
    ???: i modi per fare punti sono sempre gli stessi, a parte le partite bisogna distinguersi a lezione e evitare le punizioni…

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    Amelie: non hai tutti i torti, Phoebe… va bene, per oggi può bastare. Ricordatevi di dare sempre il massimo, e di non lasciarvi provocare dai Grifondoro. Per stasera potete fare quello che vi pare.

    --------------------------------------------------


    Il mattino seguente William si diresse verso l’aula in cui si sarebbe tenuta la sua prima lezione: difesa contro le arti oscure. Il corso era tenuto dal direttore della sua casa, il professor Thompson.

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    Il professore era un tipo taciturno e guardingo, e sembrava divertirsi a riempire le sue lezioni di dettagli raccapriccianti sugli effetti causati dalla magia nera, o sulle mutilazioni che le creature magiche potevano provocarti. Non erano rari i casi di studenti che si recavano in infermeria a causa degli incubi suscitati dalle sue lezioni. Era anche esperto in incantesimi di difesa e da duello, che insegnava ai suoi alunni con severità esemplare.

    Prof Thompson: Io sono il professor Thompson, e sono qui per insegnarvi a difendervi dalla magia nera e dagli altri pericoli in cui potreste incappare nella vostra carriera di maghi. Non siamo qui per giocare, e non vi nascondo che alcune attività che svolgeremo qui in classe potrebbero anche rivelarsi pericolose, per voi intendo. In ogni caso i rischi sono decisamente maggiori nel caso in cui voi non sappiate quello che state facendo, quindi vi consiglio vivamente di starmi ad ascoltare e di non prendere iniziative stupide.



    Nell’aula non volava una mosca: il professore stava parlando in modo piuttosto calmo, ma la sua espressione diceva che se qualcuno avesse osato anche solo muovere un muscolo lo faceva a suo rischio e pericolo.

    Prof Thompson: come prima lezione, oggi vedremo in cosa di distingue la magia nera dalla magia ordinaria. Allora, qualcuno di voi sa in cosa consiste la magia nera?

    Nessuno osò rispondere.

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    Prof Thompson: nessuno? Per la barba di Merlino, questi studenti sono sempre meno svegli… Vorrà dire che mi risponderò da solo: la magia nera comprende tutte le pratiche magiche atte a danneggiare gli altri. A detta del Ministero della Magia è una pratica molto pericolosa, e il suo utilizzo comporta severe sanzioni, tra le quali spiccano l’arresto e la reclusione ad Azkaban. Quindi, a chiunque di voi a cui fosse anche solo passato dall’anticamera del cervello di poterla praticare, consiglio vivamente di desistere. Non ne vale la pena…

    Erano questi strani commenti a dare inizio a una serie infinita di pettegolezzi secondo cui il professor Thompson fosse in realtà un ex mangiamorte evaso da Azkaban. Naturalmente non c’erano prove concrete a dimostrarlo ma, d’altro canto, il professore non aveva mai cercato di negare queste insinuazioni. E questo non poteva che aumentare la curiosità (nonché il timore) che gli studenti nutrivano per lui.

    Uno studente alzò timidamente la mano, sembrava voler porre una domanda.

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    Alunno: mi scusi, professore.
    Prof Thompson: sì?
    Alunno: cos’è Azkaban?
    Prof Thompson: suppongo che tu sia un nato babbano, o sbaglio?
    Alunno: (annuisce)

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    Prof Thompson: poco male, un bel ripasso sarà utile a tutti. Azkaban è la prigione di massima sicurezza per i reati di natura magica in Gran Bretagna. Al momento la prigione è per lo più occupata da coloro che servirono il Signore Oscuro durante il suo tentativo di presa di potere, ovvero i mangiamorte. A guardia della prigione fino a pochi anni fa erano stati messi dissennatori, ma negli ultimi decenni è stato deciso di sostituirli perché non ritenuti sufficientemente affidabili. Non che la qualità della vita dei prigionieri ne abbia paticolarmente giovato, quindi...

    Lo studente che aveva posto l’ultima domanda fissava il professor Thompson con aria terrorizzata, già solo sentire nominare quella prigione faceva questo effetto. A dirla tutta neanche il resto della classe, compresi gli studenti che già conoscevano Azkaban e i dissennatori, riuscirono a evitare di sentire un brivido lungo la schiena.

    Una tipica lezione del professor Thompson, in parole povere.


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    Noah: ehi Walker!
    William: Noah.
    Noah: che faccia, che ti è successo?
    William: il prof Thompson ci ha deliziato con una simpatica lezione su Azkaban.
    Noah: non dirmi che ti fai impressionare da così poco! Come pensi di fare quando inizierà a fare le lezioni sui lupi mannari sennò?
    William: certo che no! Guarda che…
    Noah: aspetta un attimo: ho un’idea per fare qualche punto facile.

    Noah aveva avvistato degli studenti Grifondoro poco più avanti nel corridoio.

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    Noah: guarda e impara, Walker.

    Noah si incammina con passo deciso verso lo studente, spintonandolo malamente quando lo raggiunse per fargli cadere il libro che stava portando.

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    Lucas: ehi, fa’ più attenzione!
    Noah: ops, non ti avevo proprio notato, Davies.

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    Prof Thompson: cosa sta succedendo qui?
    Noah: niente professore, stavo solo aiutando questo impedito a riprendersi il libro che gli è caduto. Come fai a essere portiere con una presa così debole, mi chiedo...
    Lucas: non è vero! È lui che mi ha spintonato!
    Prof Thompson: come no, Davies. Meno dieci punti a Grifondoro, per insinuazioni stupide contro gli altri studenti.
    Lucas: ma…
    Prof Thompson: non vorrai mica perdere altri punti?
    Lucas: …

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    Noah: visto Walker? Più facile di così si muore. Come ti dicevo, non devi temere il prof Thompson, con noi serpeverde è quasi umano.
    William: buono a sapersi.

    Quel giorno William doveva ancora seguire la lezione di Astronomia, che si teneva sulla torre più alta del castello a notte inoltrata. Si ritrovò quindi a sbadigliare assonnato sulla torre battuta da un forte vento, assieme ad altri studenti non molto più svegli di lui.

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    ???: buona serata, studenti. Sono la professoressa Gray, e oggi inizieremo a osservare la volta celeste. Naturalmente qui si fa astronomia, e non astrologia. Quindi toglierò 20 punti al primo che mi chiede qual è il trigono di Marte con Giove o altre cavolate simili. Quelle cose le studierete a divinazione.

    Disse la parola divinazione come se fosse una parolaccia, evidentemente non le piaceva la materia. E chi poteva darle torto?

    Prof Gray: adesso prendete un telescopio e guardate il cielo: potete vedere stelle, costellazioni, pianeti… oggi inizieremo con qualcosa di facile, quindi parleremo della Luna. La Luna è il satellite naturale della Terra, e a noi interessa studiarla perché le fasi lunari influenzano molte attività magiche, come la fermentazione delle pozioni o il ciclo vitale di piante e creature magiche…

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    William la ascoltava distrattamente, era impegnato a scrutare il cielo. Non avrebbe saputo spiegarne il motivo, ma tutte le volte che si trovava di fronte al cielo stellato non poteva evitare di perdersi nei suoi pensieri. Sapeva che le stelle erano solo palle di fuoco gigantesche poste a distanze astronomiche dalla Terra, così distanti da non sembrare più grandi di un puntino. Eppure, anche se non sapeva di preciso perché, sentiva che nascondessero qualcosa di più. E quella sera gli avevano pure fatto venire un brutto presentimento...

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    E così abbiamo presentato tutti i personaggi della storia.
    Su questo capitolo voglio solo aggiungere che le foto fatte nella sala comune dei serpeverde (e anche quelle nell'aula di pozioni qualche capitolo fa) sono venute malissimo perché quell'ala del castello si trova veramente nei sotterranei del castello che ho costruito, e a quanto pare nei sotterranei è impossibile abbassare la visuale più in basso del livello del suolo. Quindi le foto sembrano sempre prese da lontano e dall'alto. Per i prossimi capitoli la cosa dovrebbe migliorare un po' perché ho scoperto come zoomare oltre il limite della rotellina del mouse, ma comunque le foto nei sotteranei saranno sempre un po' peggiori rispetto a quelle scattate "in superficie".

    Edited by §HermioneSims§ - 16/10/2020, 21:28
     
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  15. •.solardream.•
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    Bello Bello *^*
    Io per le foto io uso la Smooth Camera Mod, te la consiglio :)
     
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286 replies since 10/1/2015, 16:35   5949 views
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